LA VOCE DI KAYFA

Obama, l'ultima spiaggia per gli italiani


L’insolito, appassionato interesse con cui tanti italiani hanno seguito le elezioni presidenziali americane, condividendo la speranza, concretizzatasi da qualche ora in certezza, che Obama fosse eletto 44° Presidente degli USA, sono l’ennesima conferma di quanta poca credibilità tanti connazionali ormai nutrono nei politici nostrani, indipendentemente se siano di destra o di sinistra. Ad avvalorare questa sfiducia ci si  mettono i dati ISTAT secondo cui più del 12% degli italiani vivono in povertà e le diatribe interne alla PDL alimentate sul suo blog dal senatore azzurro Paolo Guzzanti, che, tralasciando i pettegolezzi sul Ministro Mara Carfagna e il Premier, si domanda se  è ammissibile o non ammissibile, in una democrazia ipotetica, che il capo di un governo nomini ministro persone che hanno il solo e unico merito di averlo servito, emozionato, soddisfatto personalmente? Potrebbe essere il suo giardiniere che ha ben potato le sue rose, l’autista che lo ha ben guidato in un viaggio, la meretrice che ha ben succhiato il suo uccello, ma anche il padre spirituale che abbia ben salvato la sua anima, il ciabattino che abbia ben risuolato le sue scarpe. Nel momento in cui finanche in casa della maggioranza c’è chi apre una discussione su una questione pruriginosa che molti italiani hanno affrontato nell'intimità familiare; oppure quando si cerca di chiarificare labilmente la vicenda Cosentino. Per non parlare della faccenda Alitalia, lontana da risolversi, contrariamente alle rassicurazioni del governo e dell’opposizione, non ci si può poi stupire se nel paese c’è un crescente scontento bipartisan nei confronti della politica. Gli italiani sono stanchi di parole cui non seguono i fatti. Gli avvisi ai naviganti per scoraggiare la protesta studentesca contro i tagli alla scuola previsti dalla finanziaria, impropriamente addebitati al Ministro Gelmini, servono solo a gettare benzina sul fuoco di un malcontento generale. E risulta incomprensibile, addirittura fuori luogo, l’invito di noti esponenti della maggioranza ai giornalisti dei telegiornali a leggere le notizie con più ottimismo. Mentre le roboanti manifestazioni di piazza organizzate dall’opposizione servono solo a gettare fumo negli occhi di quei pochi creduloni che danno ancora credito a eventi del genere non immaginando che la stragrande maggioranza dei partecipanti vengono precettati nelle sezioni di partito per fare da cornice al leader che si sgolerà dal palco in un vacuo comizio!La sensazione è che davvero l’Italia è alla frutta; che per risollevarla occorrerebbe un Barack Obama anche da noi. Ma visto che nel paese, al momento, un personaggio del genere non esiste, e se esistesse si guarderebbe bene dal farsi avanti perché fungerebbe da carpo espiatorio delle altrui insolvenze nei confronti del paese; che la legge elettorale impedisce agli italiani di scegliersi liberamente i rappresentanti in parlamento, affidandosi unicamente alle scelte di partito che spesso sono in dissonanza con i gusti degli elettori, ecco spiegato perché tanti concittadini confidano nel nuovo Presidente degli USA affinché finalmente anche per loro, seppure di riflesso, il  futuro sia un po’ meno nero di come appare ora! Così come la crisi finanziaria amricana ha investito l'Italia, si spera che l'avvento di Obama, risollevando gli USA, risollevi anche noi.Amen!