LA VOCE DI KAYFA

Il peso delle parole


E alla fine la tanto attesa telefonata di Obama, il neopresidente degli USA, al Presidente del Consiglio Italiano Silvio Berlusconi è arrivata ieri sera alle 22,10. Un colloquio lungo e cordiale di circa 20 minuti assicura una nota di Palazzo Chigi, per stemperare una volta e per sempre le polemiche suscitate dalla battuta di Berlusconi Obama ha tutte qualità per essere un ottimo Presidente, è giovane, bello e abbronzato! In men che non si dica quelle parole, da molti interpretate come una subdola dichiarazione razzista, hanno fatto il giro del mondo scatenando un vero e proprio putiferio, alimentando l’ira del cavaliere che ha tacciato come degli imbecilli tutti coloro (in particolare quelli dell’opposizione) che asserivano ciò perché dimostravano di non avere il senso dell’umorismo in quanto la sua voleva essere una carineria. Per la verità, leggendo le reazioni internazionali, non solo in Italia le sue parole hanno suscitato un vespaio di polemiche. Addirittura ieri il Capo del Governo italiano ha abbandonato la conferenza stampa a Bruxelles perché indispettito da un reporter americano che gli chiedeva un commento sulle reazioni internazionali alla sua battuta su Obama, dopo avergli chiesto vuoi essere messo anche tu nella lista di quelli che ho definito ieri (imbecilli)?Visto le migliaia di commenti inviati all’edizione on line del The New York Times da tanti italiani per scusarsi con l’America per le parole di Berlusconi,  purtroppo per il nostro Premier non basta certo la telefonata dell’ultima ora di Obama per gettare acqua sul fuoco. Del resto i commenti di Gasparri e di Bossi all’indomani dell’elezione di Obama, in cui rispettivamente asserivano ora al Quaida sarà più contenta e Finché c’è la Lega, il voto sarà concesso solo agli italiani, che non sceglieranno un nero, (queste ultime affermazioni alimentano forti dubbi visto che a pronunciarle è un Ministro della Repubblica che quando parla al popolo leghista da quel di Pontida dichiara che col tricolore ci si pulisce il culo e che quando sente l'Inno di Mameli leva il dito medio al cielo in un inequvocabile gesto volgare senza che il "capo" dica nulla) non rappresentano certo un buon viatico per un’amichevole cooperazione con la nuova amministrazione che si insedierà alla Casa Bianca ufficialmente il prossimo 20 gennaio.Ma aldilà di tutte queste polemiche, che alla fine potrebbero rivelarsi effettivamente solo strumentali, alimentate da un’opposizione che cerca disperatamente di attaccarsi al carro dei vincitori, (verso cui, per inciso, non ha nulla a che vedere come hanno dichiarato più di un esponente del PD, replicando all’entusiasmo di Veltroni per l’elezione di Obama) per risalire la china dopo una disfatta elettorale indigeribile, e da posizioni strettamente personali di alcuni membri della maggioranza, la cosa che sinceramente dovrebbe preoccupare di più il Capo del Governo Italiano, visto che non è questa la prima volta che Berlusconi commette una gaffe, (a suo dire per mera incomprensione altrui), come ha sagacemente documentato Gian Antonio Stella sul Corriere di ieri, è cercare di utilizzare un linguaggio più consono al ruolo che ricopre, moderare le parole, non dire sempre e comunque quello che pensa perché così facendo non compie soltanto un atto di coraggio ma potrebbe anche apparire come inadatto al ruolo che ricopre.Uno statista la prima cosa che deve saper fare è misurare adeguatamente il peso delle parole che pronuncia per evitare incomprensioni e conseguenti incidenti diplomatici, evitando di screditare la nazione che rappresenta allorché apre bocca con l'intento di dire anche solo una "carineria"!