LA VOCE DI KAYFA

Gramsci, l'asso vincente del Vaticano


In un momento quanto mai difficile per il paese, dove, stando a un sondaggio della Confesercenti-Swg,  con quel che guadagnano, oltre 2,2 milioni di famiglie non arrivano alla seconda settimana del mese mentre altri 6 milioni non superano la terza, appare fuori luogo la questione posta da mons. Luigi De Magistris, pro-penitenziere emerito della Santa Sede, secondo il quale in punto di morte Antonio Gramsci, fondatore del PCI si convertì alla fede cattolica. Eppure, riproporre oggi, un simile dilemma, posto per la prima volta trentuno anni fa, non sembra affatto un caso nè, dal punto di vista della chiesa, inappropriato: la storia insegna che il cristianesimo si è affermato e rafforzato nel corso dei secoli puntando sulle sofferenze della povera gente attraverso la diffusione di un messaggio secondo cui quanti soffrono in questa vita saranno premiati in una vita migliore dopo la morte, se seguiranno la parola di Dio espressa nel Vangelo dal messaggio di Gesù di cui la chiesa cattolica è unica testimone in terra. In un momento così complesso dove, alla crisi economica, si aggiunge la crescente mancanza di credibilità della gente nei politici per via di tutta una serie di comportamenti e dichiarazioni di quest ultimi discutibili, indipendentemnete dallo schieramento di appartenenza, infondere nella popolazione il dubbio che finanche l’ateo Gramsci alla fine si convertì alla Fede Cattolica, chiedendo in un punto di morte il conforto dei sacramenti, non è per niente insignificante, come qualcuno sostiene. Al contrario ciò può invece risolversi in un valido catalizzatore capace di avvicinare o riavvicinare alla chiesa tanti che non vi si erano mai accostati prima, o vi si erano allontanati “distratti” dal benessere materiale in cui versavano, non sentendo dunque il bisogno di un conforto religioso che ne sollevasse le pene dovute alla miseria di cui oggi sentono e vedono l’approssimarsi!Per la chiesa l'attuale momento di crisi potrebbe risolversi in un’occasione unica, irripetibile per incrementare in maniera esponenziale il numero dei fedeli visto che da sempre essa accresce il proprio potere facendosi paladina dei miserabili!Dichiarare che il padre del comunismo italiano, seppure solo in punto di morte, si convertì al cattolicesimo, pur non essendo uno scandalo, potrebbe risultare una mossa intelligente da parte del Vaticano per far breccia nelle coscienze delle "vittime" della crisi economica che si sta appressando, inducendole ad  avvicinarsi al credo cattolico per cercare un conforto alle pene e paure partorite dall'incedere della crisi nelle loro anime.