LA VOCE DI KAYFA

Strategia del terrore!


Forse non sapremo mai con esattezza se dietro agli attentati in India dell’altra sera ci sia o no la mano di Al Qaeda, ma dalla sincronia pressoché militare con cui si sono svolti in contemporanea gli attacchi in sette diversi punti della città di Mumbai e l'effetto sorpresa che li ha caratterizzati traspare chiaramente che chiunque sia il pianificatore è dotato di  una tale organizzazione militare e intelligence da fare invidia al più forte esercito del mondo! È questo uno degli aspetti più inquietanti di questa vicenda già drammatica in sé sia per l’elevato numero di vittime, purtroppo costretto a salire per la gravità in cui versano molti dei feriti, sia perché si teme che gli attentati possano inasprire irrimediabilmente i già traballanti rapporti tra India e Pakistan, entrambe potenze nucleari, se a pianificarli risultasse fosse stata una cellula terrorista pakistana. L’altro aspetto inquietante è che gli attentati sono avvenuti poche ore dopo che la C.I.A. aveva diramato la notizia secondo cui Al Qaeda starebbe preparando una serie di attentati alla metropolitana di New York nel periodo natalizio. Tale convergenza tra notizie e efferati eventi di sangue, secondo molti analisti, non sarebbe causale, bensì potrebbe considerarsi una sorta di prova “generale” in vista di un evento terroristico ben più eclatante di quello di Mumbai. In uno scenario mondiale già soffocato dalla paura della crisi finanziaria in corso, il sovrapporsi di quella derivante da una possibile recrudescenza del terrorismo islamico in occidente probabilmente inciderà negativamente sui già instabili mercati finanziari, acuendo una situazione di per sé già molto critica. Il punto è se l’occidente saprà reagire, e, nel caso, come e con quali mezzi lo farà, a questa possibile nuova escalation di terrore pianificata da Bin Laden e soci per la fine dell’anno: aprirà nuovi fronti di guerra con l’intento di estendere la lotta al terrorismo; rimanderà i piani di ritiro delle forze militare dispiegate in Afghanistan e Iraq per combattere Al Qaeda, viceversa infittendo il numero di uomini e mezzi impegnati nelle operazioni; porrà sanzioni economiche e militari nei confronti di tutte quelle nazioni che, si suppone, sovvenzionino i terroristi economicamente e logisticamente mettendo a loro disposizioni territori per aprire basi di addestramento, perché ideologicamente nemiche dell’occidente  e di Israele; cercherà di imbastire un improbabile dialogo con chi già in altre occasioni ha dimostrato di non conoscere il significato di tale parola, ponendosi dunque psicologicamente alla sua mercé?Tutti vorremmo un mondo che vivesse in pace, ma quando c’è chi invece la pensa in modo diverso e si adopera con ogni mezzo affinché ciò non avvenga, che fare?