La Procura de L’Aquila ha aperto un fascicolo contro ignoto per disastro colposo in relazione alle vittime dei crolli conseguenti al terremoto che lunedì notte ha colpito il capoluogo abruzzese e alcune frazioni limitrofe. L’atto è dovuto in quanto a crollare non sono state solo costruzioni antiche, come ad esempio il palazzo della Prefettura, ma anche strutture moderne tipo l’ospedale o LA CASA DELLO STUDENTE che, se fossero state edificate con criteri antisismici, (come ufficialmente risultava), o comunque con materiale idoneo, a detta degli esperti, avrebbero retto senza alcun problema al sisma forte ma non distruttivo secondo la scala dei terremoti.Le polemiche ricalcano quelle susseguenti ai terremoti dell’Irpinia del 1980 e a quello che alla fine degli anni novanta colpì l’Umbria e le Marche, nonché a diversi crolli di edifici lesionati da eventi sismici o dal tempo, tranquillamente abitati pur essendo inagibili senza che nessuno se ne preoccupasse come avvenne a
Foggia nel 1999. Come succede sempre in questo paese, anche per quanto concerne il terremoto de L’Aquila, a disastro avvenuto sta per iniziare lo scarica barile di responsabilità: in tanti sono pronti a spendere fiumi di parole; a denunciare quanto non si è fatto per prevenire la tragedia. Ma in pochi si sono realmente adoperati per impedire quello che secondo molti, solo ora si scopre, fosse un disastro annunciato!