Come era prevedibile le vicende private di Silvio Berlusconi e di sua moglie prossimi al divorzio lentamente, ma inesorabilmente, stanno avendo sviluppi non soltanto sul piano strettamente privato ma anche su quello pubblico e politico soprattutto. In quest’ultimo caso non solo per le affermazioni del Premier secondo cui la moglie sarebbe stata manovrata da qualcuno della sinistra nell’alimentare questa querelle proprio a ridosso delle elezioni politiche al fine di danneggiarlo, ma in particolare per
l’editoriale apparso oggi su Avvenire, il quotidiano dei vescovi, che condanna l’utilizzo strumentale delle belle donne in politica e implicitamente invita chi fa politica ad adottare un atteggiamento un atteggiamento sobrio anche nel privato perché è vero che un uomo di governo va giudicato per ciò che realizza, per i suoi programmi e la qualità delle leggi che contribuisce a varare. Ma la stoffa umana di un leader, il suo stile e i valori di cui riempie concretamente la sua vita non sono indifferenti. Non possono esserlo. Per questo noi continuiamo a coltivare la richiesta di un presidente che con sobrietà sappia essere specchio – il meno deforme – all’anima del Paese. L’articolo di Avvenire per il PDL e il suo leader suona come un campanello di allarme che avvisa che la chiesa - quella chiesa ai cui valori, primo tra tutti la famiglia, Berlusconi ha sempre detto di rifarsi in maniera imprescindibile- seppure in maniera garbatamente soft, è critica con la maggioranza per il rumore che la vicenda sta sortendo con lo strascico di particolari imbarazzanti che l’avrebbero nutrita quali la presunta frequentazione di Berlusconi con le minorenni che ha indotto
il deputato Borghesi dell’IDV a presentare un’ interrogazione parlamentare. In un momento così delicato chissà coma avranno preso il monito di Avvenire quei politici cattolici schierati con Berlusconi. Primo tra tutti Mastella che all’epoca del family day indetto proprio dal centrodestra durante il secondo governo Prodi in cui il leader dell’UDEUR era Ministro Grazia e Giustizia, contro la linea indetta dall’allora maggioranza di centrosinistra, vi partecipò comunque perché la famiglia è sacra!