LA VOCE DI KAYFA

UN MONDO DI TRANSUMANI


La notizia, riportata dal Corriere della Sera di ieri, è di quelle che meriterebbero la prima pagina, e invece, come spesso accade, eccola relegata all’interno, nelle cronache, a pagina 19, per giunta a margine del foglio, a firma Ennio Carretto. La noto semplicemente perché ho la sana abitudine di scorrere attentamente i titoli degli articoli, e perché almeno si è avuto il buon senso di evidenziarla in grassetto: IBERNATI PER RESUSCITARE TRA 100 ANNI (E RITROVARSI ANCORA Più RICCHI). Incuriosito leggo con attenzione l’articolo e scopro che in america già 142 milionari, una volta morti, anziché farsi seppellire o cremare, hanno preteso che le loro spoglie fossero ibernate affinché tra cento anni o giù dì, allorché la scienza sarebbe in grado, così si crede o si spera, di ridare vita ai morti, torneranno a vivere godendo di una fortuna maggiore rispetto all’attuale facendo testamento a favore di se stessi grazie al “personal revival trust”, il lascito della rinascita a tutela degli interessi dei “transumani”, in alcuni casi diseredando figli e nipoti costretti a ricorrere in tribunale per vedersi riconosciuto ciò che spetterebbero loro per diritto ereditario. Questa fantascientifica e, lasciatemelo dire, inquietante impresa, battezzata con il termine scientifico cryonics, al momento è praticata presso l’Istituto cryonico del Michigan e la fondazione Alcor per l’estensione della vita in Arizona. Lo scopo sarebbe quello di garantire ai ricchi morti, all’atto della “resurrezione”, di ritrovarsi ancora più ricchi di quanto già non lo fossero visto che nel corso degli anni il loro patrimonio accrescerà grazie agli interessi maturati, garantendo loro una vita ulteriormente agiata, (premesso non sopravvenga nel frattempo una catastrofe cosmica, per cui quando risusciteranno, se risusciteranno, si ritroveranno in un mondo del tutto diverso da quello che immaginavano…) Sinceramente leggere tutto ciò mi ha lasciato senza parole. Immaginarmi un mondo dove si è in grado di risuscitare persone morte cent’anni prima mi spaventa! Sì perché qui non stiamo parlando di individui che si fanno ibernare ancora vivi e vengono tenuti in stato di sonno fino alla data prestabilita del risveglio. Qui stiamo parlando di persone defunte, di cui sono le spoglie a essere ibernate. Pur essendo laico, per me la vita e la morte rappresentano un unico, grande mistero. L’idea che si identifichi nel corpo fisico non solo la funzionalità materiale ma anche quella personale, animica, psichica dell’individuo mi fa inorridire. La decomposizione del corpo allorché sopravviene la morte indica che esiste qualcosa che trascende la materia che, all’atto della morte, non c’è più, forse “vola via davvero via“…