LA VOCE DI KAYFA

AL CAVALIERE NON TORNANO I CONTI


Ieri alla Camera si è consumato l’ennesimo paradosso che da sedici anni a questa parte in nessun altro paese al mondo la politica è in grado di generare come in Italia: pur respingendo la mozione di sfiducia posta dalle opposizioni nei confronti del sottosegretario alla Giustizia Giacomo Caliendo, coinvolto nell’inchiesta sulla P3, l’astensione dei finiani staccatisi dal PDL riunitisi in Futuro e Libertà, dell’UDC di Casini, di API di Rutelli e di MPA di Lombardo, conti alla mano ha decretato che non esiste più una maggioranza di governo. Ergo, come previsto da regolamento, il capo del governo dovrebbe recarsi dal Presidente della Repubblica per rimettere il proprio mandato e consentire al paese di ritornare alla urne. Essendo Napolitano in vacanza a Stromboli, la salita al Colle del cavaliere al momento è rinviata. Tuttavia, stando alle dichiarazioni riportate dalla stampa, il Premier sarebbe tentato di intraprendere la strada della crisi per ritornare alle urne certo com’è di vincere le elezioni, disfacendosi in tal modo della zavorra Fini. Poiché il Premier si diceva altrettanto certo che la mozione di sfiducia a Caliendo sarebbe stata respinta, e nel contempo la maggioranza avrebbe mantenuto il quorum necessario per governare, dato che i fatti lo hanno smentito, non si può escludere che, se si ritornasse a votare, le certezze del cavaliere non vengano smentite dalle urne. Che Berlusconi fosse un inguaribile ottimista non lo scopriamo ora. Il punto è che spesso il pensare positivo cozza contro la realtà dei fatti. E, stando ai sondaggi, i fatti affermano che un numero crescente di italiani nutre imbarazzo nei confronti di un governo che pare più impegnato a difendere se stesso e i propri interessi invece di preoccuparsi dei reali problemi dei cittadini. Mettendo addirittura in forse l’operato della magistratura, sostenendo che la P3 è solo un teorema ipotizzato da alcuni magistrati nonostante i fatti, sotto forma di intercettazioni telefoniche dei carabinieri, dimostrerebbero platealmente la fondatezza dei dubbi degli inquirenti sulla reale onestà e fedeltà alle istituzioni di alcuni membri della maggioranza e di governo nonché di alcuni magistrati pronti a vendersi al potere per riceverne in cambio un proprio tornaconto.Ad acuire i dubbi degli italiani sull’effettiva qualità dell'attuale classe politica al governo è  l’impegno profuso dall'esecutivo per affossare l’informazione proponendo un ddl, ribattezzato LEGGE BAVAGLIO, che, se passasse, seppure non impedisse alla  stampa di pubblicare le intercettazioni, com’era originariamente previsto, ne limiterebbe l’utilizzo alla magistratura legandole le mani e, di conseguenza, ridurrebbe al minimo il materiale da diffondere ai media per informare i cittadini su quanto avviene nel paese.Come può essere sicuro il cavaliere di rivincere le elezioni visto lo sconcerto dell'opinione pubblica verso il suo governo non, non si sa! Per vincere, oltre all’ottimismo, occorrono i fatti. Oggi i fatti dicono che con la costituzione del terzo polo sarà molto più difficile spuntarla, pur contando sull’appoggio della Lega.L’opinione pubblica è stanca di parole e operazioni propagandistiche tipo OPERAZIONE MEMORIA per esaltare a dismisura l’operato del governo. Tastandole il polso, è sempre più percepibile che la gente è stanca di belle parole seguite da scandali sempre più imbarazzanti che vedono coinvolti membri del governo e rappresentanti della maggioranza; che ha voglia di cambiamento. L’opposizione e i centristi riuniti nel terzo polo saranno in grado di comprendere ciò è adoperarsi seriamente per dare un'alternativa seria e credibile al paese? O si logoreranno da sole con una guerra "fratricida" per decidere chi deve fronteggiare il cavaliere, facendo per l'ennesima volta un piacere a Berlusconi?