LA VOCE DI KAYFA

FINI AFFOSSA IL PDL E GASPARRI SCIVOLA IN TV


 Gli illusi sono serviti! A chi mi riferisco? A coloro che credevano che, espungendo dai cinque punti programmatici del  PDL il processo breve, a Mirabello Fini non avrebbe rimarcato lo strappo con Berlusconi. E invece, nel suo discorso di oltre un’ora, il Presidente della Camera ci è andato giù pesante, dichiarando in più di un passaggio che “il PDL non esiste più… che non si può rientrare in ciò che non c’è… Il PDL è Forza Italia allargata”. Denunciando che la sua estromissione dal partito è stata degna della peggiore tradizione stalinista –affermando in tal modo che i comunisti, tanto invisi a Berlusconi al punto che il Premier è solito etichettare come comunista chiunque dissenta dalla sua politica o i giudici che indagano su di sé, si annidano finanche all’interno del centrodestra!Fini si è indignato col governo per aver accolto in maniera vergognosa il leader libico Gheddafi, accusando l’esecutivo di aver compiuto un gesto di genuflessione verso chi, pur non praticando la democrazia nel proprio paese, pretende di venire a pontificare su di essa in un paese con una profonda tradizione democratica qual è l’Italia! E, a proposito di democrazia, il Presidente dela Camera definito “da caserma” la  gestione del PDL (nel senso che il Premier non tollera il contraddittorio, pretendendo che tutti gli rispondano signorsì senza discuterne gli ordini!)  Com’era prevedibile Fini non ha tralasciato di affrontare le vicende personali che questa estate lo hanno visto oggetto di attacchi “infami” da parte della stampa berlusconiana per via dell’appartamento di Montecarlo di proprietà di AN, risultato in affitto a basso costo al fratello della sua compagna. Insomma il Presidente della Camera non ha omesso alcunché, per poi lasciarsi andare a un apertura condizionata, “un patto legislativo”, col governo per garantire il naturale percorso della legislatura, promettendo la propria fedeltà e quella dei suoi uomini all’esecutivo e agli elettori che votarono PDL.Un’apertura che ha indotto Di Pietro ad ammonire Fini a non fare il furbo; accettata di buon grado da Cicchitto e Gasparri del PDL, intervistati ieri sera al TG UNO. Mentre Piero Fassino, sempre al TG UNO, nel discorso di Fini ha colto chiari elementi di rottura con l’attuale maggioranza e ha invitato il Presidente del Consiglio a presentarsi in Parlamento per verificare se il governo ha i numeri per continuare a guidare il paese.Ritornando alle parole di Gasparri, il senatore ha colto nel discorso di Fini elementi contraddittori. In particolare, riferendosi alla vicenda dell’appartamento di Montecarlo, ha dichiarato che “l’etica impone di rispondere alla domande dei giornali, cosa che finora Fini non ha fatto”!Su questo punto non si può non essere d’accordo con Gasparri che però, con questa affermazione, ha tacitamente ammesso la mancanza di etica di Berlusconi. Dimenticando che, all’epoca della vicenda Noemi e poi dello scandalo escort, il Premier si è sempre rifiutato di rispondere alle dieci domande di Repubblica!