Chi scrive sa bene che il pane di uno scrittore è la lettura!Eppure, stando alle statistiche, in Italia vi sarebbero più scrittori che lettori. Questo paradosso induce a chiedersi chi e cosa esattamente sia uno scrittore. Basta pubblicare un libro, per lo più autoproducendosi o contribuendo alle spese editoriali, per definirsi tali?Gironzolando per i blog e i social net work quali face book sparsi nel mare magnum di internet, sempre di più sono coloro che nel proprio profilo si definiscono scrittori. Se provi a contattarli, ricevendo risposta, quasi sempre hai la sensazione di trovarti al cospetto di chi ti guarda dall’alto in basso, con la puzza sotto il naso quasi se fosse un nume della letteratura nazionale: un Dante, un Leopardi o un Umberto Eco. E a nulla valgono le credenziali di tutto rispetto con cui a tua volta ti presenti come scrittore: le raccolte di racconti che hai pubblicato con editori di un certo prestigio nazionale; le positive recensioni ai tuoi lavori fatte da nomi illustri della letteratura; le recensioni sui giornali ai tuoi libri; le presentazioni delle tue opere cui hanno partecipato relatori di spessore; i premi letterari vinti o le segnalazioni ricevute per il tuo impegno culturale durante qualche manifestazione letteraria nazionale; la tua collaborazione con diversi giornali cartacei e on line; le conferenze cui hai partecipato da relatore. Per costoro che hanno pubblicato un solo libro, stampandone non più di una cinquantina di copie, e che, soprattutto, hanno la sfacciataggine di ammettere candidamente che non amano leggere ma soltanto scrivere, tu che, rispetto a loro hai un curriculum niente male; che leggi mediamente un paio di libri al mese cosciente come sei che LA LETTURA è IL PANE DI UNO SCRITTORE; che hai tenuto e tieni tuttora laboratori di scrittura per ragazzi perfino in ambito scolastico e di recupero giovanile; che hai l’umiltà di non definirti scrittore bensì un appassionato della scrittura, perché, appunto leggendo tanto, sai la differenza che passa tra chi scrive per passione e uno scrittore vero; per costoro che hanno pubblicato un misero libero e odiano leggere tu non sei niente! Sono loro sono i veri scrittori, tu sei un fallito perché hai bisogno di leggere per poi scrivere!Ma si può essere tanto stolti? Chi scrive per professione o comunque bazzica l’ambiente letterario sa meglio di me quanti ce ne sono in giro di questi mostri di presunzione. Gente che a stento sa tenere la penna in mano. Eppure si sente in diritto e in dovere di criticarti o di voler affermare dalle pagine dei propri blog, ad ogni costo, le proprie posizioni solo perché ha pubblicato un libro. Ma non legge né un quotidiano né un libro all’anno, o quasi!Molti si chiedono perché l’Italia sia allo sfascio. La risposta è racchiusa in questo paradosso tra molti scrittori e pochi lettori che ci caratterizza dagli altri paesi industrializzati dove invece la cultura, anziché essere affossata come sta avvenendo qui da noi con tagli ai finanziamenti finanche alla scuola, è foraggiata con milioni di euro in quanto una buona base culturale è fondamentale per formare dei buoni cittadini e garantire un futuro roseo al paese.Questa assurda scissione che tanti fanno tra scrittura e lettura, convinti come sono che per scrivere non sia indispensabile prima leggere è una conseguenza del poco peso che nel nostro paese si dà alla cultura. Leggere aiuta a sviluppare il senso critico senza il quale nella vita si è perennemente alla mercé di quanti si ergono a salvatori della patria dal palco di un comizio elettorale allo scopo di convincere la gente a votarli per poi fare, una volta assurti al potere, i porci comodi loro e di una stretta cerchia di amici.Scrittore è una funzione sociale che può essere esercitata solo se si possiede un notevole bagaglio culturale mediante il quali ci si forma un punto di vista e lo si trasfonde poi su carta. E le conoscenze uno scrittore le attinge dal vissuto quotidiano e dalla lettura di altri scrittori in quanto leggendo non ci si arricchisce solo interiormente ma ci si confronta con altri autori valutandone il pensiero.Definirsi scrittori solo perché si ha pubblicato un libro è un offesa agli scrittori veri che si smazzano dalla mattina alla sera davanti a un computer o a leggere ore intere alla ricerca di materiale per le loro storie.Tra uno scrittore e chi scrive per passione c’è la stessa differenza che passa tra un pilota di Formula uno e automobilista alla guida di utilitaria: tanti sanno guidare un automobile, pochi possono guidare un bolide di Formula Uno. Tanti possono scrivere un racconto, pochi sono in grado di scrivere un vero racconto!