Tra poco meno di un’ora il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi aprirà alla Camera la discussione sui cinque punti programmatici su cui impostare la governance per i prossimi tre anni, al termine della quale si voterà la fiducia per verificare se l’attuale maggioranza ha i numeri per continuare il mandato. Secondo voci indiscrete il discorso del Presidente del Consiglio sarà un discorso alto, addirittura memorabile! Senza andare troppo lontano nel tempo, da che gli italiani hanno preferito la Repubblica alla monarchia, di discorsi memorabili le loro orecchie ne hanno ascoltati tanti, troppi. Discorsi di alto contenuto letti dai vari Presidenti del Consiglio che si succedevano a Palazzo Chigi in cui si auspicavano politiche a favore del mezzogiorno, per combattere la criminalità organizzata, per fronteggiare la disoccupazione, tutelare la condizione femminile, quella delle famiglie, dei lavoratori, della scuola da riformare e quant’altro perché la nazione cresca al pari della altri grande democrazie mondiali. Senza però che alle parole seguissero poi i fatti, vista la precarietà sociale e il degrado della politica oggi in Italia!Francamente preferiremmo che il Presidente del Consiglio questa mattina facesse un discorso medio/alto, dai toni sobri e realistici, al quale però seguissero fatti memorabili che rilancino la nazione e diano finalmente respiro a tutti gli italiani, non solo di un singolo e di quei pochi appartenenti alla sua cricca, anziché un discorso memorabile cui però seguisse per l’ennesima volta la pochezza dei fatti, malgrado il nostro Premier si ostini a definire il suo governo “il governo dei fatti“. Le parole vanno al vento, i fatti restano a raccontare la forza e la grandezza di un politico, di un governo e di una nazione.Gli italiani sono stanchi di ascoltare discorsi memorabili! Per una volta vorrebbero ascoltare poche ma sensate parole. E soprattutto desidererebbero che a esse, finalmente, seguissero fatti concreti, seppure non memorabili ma che li aiutino a vivere dignitosamente meglio di come campano ora, e non il nulla o quasi!