A fine settembre un entusiasta sindaco di Terzigno, dopo aver incontrato a Palazzo Grazioli il Premier Silvio Berlusconi, aveva annunciato che la
“discarica non si farà più”, aggiungendo che entro breve Berlusconi si sarebbe recato personalmente sul posto per incontrare i cittadini. E infatti
la discarica…si farà, a conferma di quanto credibili siano le promesse dei nostri governanti!Com’era prevedibile, non appena è giunta la conferma dell’apertura a breve di un nuovo sito di stoccaggio per i rifiuti in località Cava Vitello, la tensione tra i manifestanti e le forze dell’ordine è salita alle stelle con veri e propri atti di guerriglia dove non sono mancati feriti e fermi. Due anni fa, quando l’emergenza rifiuti toccò livelli inimmaginabili per un paese civile, ci fu chi dalla pagine dei giornali o dai teleschermi a caratteri cubitali e strepitii non lesinò critiche ai napoletani, addebitando alla loro incapacità di fare la raccolta differenziata la causa principale di quel disastro. Relegando in secondo piano le responsabilità della politica locale e nazionale. Nonché definendo un ignobile alibi la camorra e i suoi interessi nella raccolta e nello smistamento dei rifiuti!In quei giorni drammatici, dove l’allora governatore della Campania Antonio Bassolino, rinviato a giudizio per la pessima gestione dell’emergenza rifiuti all’epoca in cui ricoprì l’incarico di Commissario Speciale, anziché dimettersi, come gli veniva implicitamente chiesto dall’allora Segretario del suo partito il PD Veltroni in piena campagna elettorale, si rifiutò affermando che voleva contribuire alla soluzione del problema – problema che egli stesso, secondo i magistrati, aveva alimentato – all’indomani della vittoria del centrodestra e all’insediamento di Berlusconi a Palazzo Chigi, il neo premier con un decisionismo insolito per i politici italiani si diede da fare per risolvere la questione facendosi ritrarre a Napoli con una ramazza tra le mani.Grazie all’intervento del governo che inviò a Napoli perfino gli Angeli dei rifiuti per educare i napoletani alla differenziata e si adoperò affinché fosse completato e messo in funzione, seppure a regime ridotto, il termovalorizzatore di Acerra, sembrava che l’emergenza fosse rientrata. Chi vive a Napoli sa che non fu così: alcune montagne di rifiuti hanno sempre continuato a marcire in zone della periferia napoletana senza che nessuno se ne preoccupasse perché non era visibili!Ora che l’emergenza rifiuti è tragicamente riesplosa, malgrado i napoletani facciano solertemente quella panacea di tutti i mali che si chiama raccolta differenziata, dimostrando quanto fatui fossero i proclami autocelebrativi del Premier, prevenute e sterili le critichi di coloro che addebitavano all’inciviltà dei napoletani l’esclusiva causa di quel disastro, la domanda è di chi la colpa di questo nuovo fronte emergenziale?Secondo Berlusconi la responsabilità è del sindaco di Napoli Rosa Russo Iervolino. Eppure sembra che fosse invece la Provincia, preseduta da
Luigi Cesaro del PDL, la responsabile cui il governo affidò la gestione dei rifiuti all’indomani dell’emergenza!Forse la verità non la sapremo mai. Ma una cosa è certa:il Premier mentì al sindaco di Terzigno quando disse che la seconda discarica nel Parco Nazionale del Vesuvio non si sarebbe fatta!Perché?