LA VOCE DI KAYFA

BERLUSCONI, WIKILEAKS E L'AMMUTINAMENTO RESPONSABILE


La pubblicazione on line da parte di Wikileaks di file diplomatici riservati conferma quanto in molti ipotizzavano: il nostro Premier è malvisto dall’amministrazione americana che lo reputa “incapace, vanitoso e stanco per le lunghe nottate” trascorse a fare festini e per la sua stretta amicizia con Vladimir Putin. Tralasciando i giudizi poco lusinghieri degli americani sugli altri capi di stato e di governo, inclusi i reali inglesi, è evidente che l’amministrazione di Washington non fa affatto un distinguo tra il pubblico e il privato, come invece tanti si ostinano a fare in Italia, ma attribuisce l’approssimativo modo di governare del nostro Premier alla sua allegra e disordinata vita privata!È del tutto comprensibile che su questa ondata di file si gettino litri d’acqua per impedire che “l’incendio” diplomatico propaghi, scatenando imbarazzanti retroscena che mettano ancor di più a rischio il già traballante governo italiano. Ma che lo si faccia dopo che lo stesso Premier e qualche membro di governo avevano in precedenza ipotizzato che la messa in rete dei file appartenesse a un piano internazionale terso a spodestarlo dal “trono”  - che includeva tra l’altro il riacutizzarsi dell’emergenza rifiuti in Campania, il nuovo scandalo sessuale in cui è coinvolto il Premier e l’uscita di Fini dal governo -   assume toni paradossali. Ieri pomeriggio, intervistato dal TG2, un cauto Ministro degli Esteri Franco Frattini, escludeva l’ipotesi del complotto internazionale. Dicendosi tuttavia preoccupato per la messa in rete dei file perché comunque la loro pubblicazione avrebbe avuto dei contraccolpi diplomatici paragonabili a sorta di 11 novembre, mettendo a rischio una miriade di relazioni internazionali. Ora che i file sono disponibili a tutti, loro lettura, seppure parziale, per quanto concerne noi italiani, dimostra come il nostro Capo del governo sia poco considerato a livello internazionale e come la sua stretta amicizia con Putin, comunista doc malgrado Berlusconi odi i comunisti, sia oggetto di critiche e preoccupazioni a livello internazionale!Fino a quando a sparare a salve sul governo erano le opposizione, nessuno si preoccupava più di tanto. Ma ora che si scopre che a “puntare” i fucili sul nostro governo. E in particolare sul nostro Premier, sono gli americani è giusto chiedersi se non sia il caso di dare una svolta politica seria a questo paese prima che la crisi dei mercati tocchi anche l’Italia con effetti nefasti per noi cittadini. In democrazia le rivoluzioni non si fanno più col sangue ma mandando all’aria l’economia di un paese, costringendo i governati a arginare la rabbia della popolazione affamata fino a dimettersi!Prima che anche noi italiani ci si ritrovi con le pezze al culo, sarebbe il caso che chi ha davvero a cuore il bene del paese si adoperi per evitare una simile catastrofe, prendendo saldamente il timone in mano per governare con piglio sicuro una barca ormai alla deriva.Gli ammutinamenti spesso sono necessari per evitare il peggio!