LA VOCE DI KAYFA

NAPOLITANO FORZA STABILIZZATRICE, BERLUSCONI INCAPACE: L'ITALIA CHE FINE FARA'?


Se la matematica non è un’opinione ma davvero scienza esatta, sommando gli 85 voti a sostegno del documento di sfiducia contro il governo presentato ieri da Fli di fini, Udc di Casini, Mpa di Lomabardo e Api di Rutelli, con quelli di Pd e Idv, martedì 14 dicembre, a meno di clamorose sorprese dell’ultima ora, il governo cadrà. In previsione di questa probabile eventualità, il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e i suoi fedelissimi da giorni urlano che l’unica alternativa a questo governo sono le elezioni, che qualunque altra soluzione contempli un governo sostenuto da una maggioranza alternativa a quella attuale democraticamente eletta dagli elettori nel 2008 sarebbe un colpo di stato. Dimenticando che una simile soluzione è prevista dalla Costituzione - quella stessa Costituzione sulla quale il Premier e i suoi Ministri, leghisti inclusi, hanno giurato di servire lealmente la  Patria - la quale, nel caso di una crisi di governo, obbliga il Presidente della Repubblica, prima di sciogliere le Camere e riandare alle elezioni, di verificare se in Parlamento esiste una maggioranza alternativa in grado di governare il paese fino alla naturale scadenza della legislatura. Ciò appartiene all’ABC del Diritto Costituzionale. È inammissibile che un Premier, i suoi Ministri e quanto lo sostengono ne siano all’oscuro. In qualunque altro paese democratico una simile ignoranza basterebbe da sola a mandare a casa chi pretende di rappresentare lo Stato! Come può chi palesemente dimostra di non conoscere le Leggi dello Stato, pretendere di guidarlo emanando le leggi che lo regolano? È questo un paradosso tutto italiano. Così come lo è la vicenda Wikileaks che sta mostrando al mondo intero la bassa considerazione degli americani e di alcuni suoi fidi “scudieri” nei confronti di Silvio Berlsuconi. È vero che il Segretario di Sato Americano Hillary Clinton, per smorzare la polemica, ha pubblicamente affermato che Berlusconi è amico degli Statu uniti. Ma non ha però smentito quanto riferito in un’ informativa privata dal vice ambasciatore a Roma Elizabeth Dibble che definiva “incapace, vanesio, stanco per i tanti festini sfrenati” Silvio Berlusconi e altre considerazioni poco lusinghiere sullo stesso rilasciate dall’ex ambasciatore a Roma Ronald Spogli. Dai documenti riservati svelati da Wikileaks apprendiamo pure quanto alta sia la considerazione degli americani nei confronti del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano definito “forza stabilizzatrice”. Questo giudizio considerevole sul nostro Capo di Stato cestina come “cartaccia”, una volta e per sempre, i ripetuti attacchi lanciati in passato da Berlusconi all’inquilino del Quirinale  reo, a suo dire, di remare contro il governo da lui presieduto, o quelli di ieri del coordinatore nazionale del Pdl Denis Verdini, coinvolto nella cosiddetta inchiesta P3, il quale ha testualmente affermato di fregarsene delle prerogative di Napolitano! Se il 14 dicembre il governo dovesse essere sfiduciato e Berlusconi costretto a salire al Colle per dimettersi, con che coraggio il cavaliere e i suoi fidi potranno successivamente scagliarsi contro Napolitano gridando al golpe se questi, svolgendo a pieno il proprio ruolo previsto dalla costituzione, una volta preso atto dell’esistenza in Parlamento di una maggioranza alternativa, anziché sciogliere le Camere, affidasse l’incarico di formare un nuovo governo a una persona diversa da Berlusconi, magari Gianni Letta?Il fondamento delle leggi in Italia è la Costituzione, il Presidente della Repubblica il suo garante. Chiunque volesse stravolgere questo legame imprescindibile a proprio uso e consumo, lui sì sarebbe un vero golpista e andrebbe messo nella condizione di non nuocere al paese!