LA VOCE DI KAYFA

ITALIA ALLA DERIVA FINO AL 14 DICEMBRE E DOPO?


In un clima da “mercato delle vacche”, come l’ha definito Di Pietro, continua senza sosta la campagna acquisti del Pdl per accaparrarsi, sembra in cambio di soldi o di favori, quei pochi voti necessari di esponenti dell’opposizione e di Fli per assicurare, seppure risicata, la fiducia al governo martedì 14 dicembre alla Camera e al Senato. Nell’attesa di quel fatidico giorno, la sensazione che si ha, tenuto conto che i lavori alla Camera sono sospesi fino al 13 dicembre, è che il paese è sempre più alla stregua di una nave da crociere alla deriva, i cui comandanti e marinai, anziché preoccuparsi di tenere la rotta di destinazione, litigano tra di loro ignorando la sorte dello scafo da cui dipende quella dei passeggeri e, ironia della sorte, anche quella di una parte di loro. Infatti, quale che sia l'esito del voto di martedì, è evidente che gli equilibri di partito sia a destra che a sinistra sono completamente saltati. Se davvero qualcuno dei finiani votasse la fiducia e vi saranno, come appare sempre più probabile, dei transfuga che da sinistra, in particolare dall’Idv di Di Pietro, si sposteranno a destra, stabilite le sorti del governo, sarà obbligatorio stabilire quelle dei singoli schieramenti. È grottesco che per la seconda volta dei deputati dell’Idv passino nelle fila berlusconiane come fece in passato il senatore De Gregorio! Sarebbe il caso che Di Pietro, oltre a monitorare con sguardo vigile quanto avviene politicamente a livello nazionale denunciandolo senza peli sulla lingua, prestasse maggiore attenzione anche a quanto accade all’interno del proprio partito perché  serio è il rischio che l’acronimo Idv venga interpretato dagli elettori non più come Italia Dei Valori bensì Italia Dei Voltagabbana.Non sta certo messo meglio il Pd dato che qualche voltagabbana dell’ultima ora si prevede anche tra quelle fila. Se poi a questa eventualità si somma la visita in sordina ad Arcore del sindaco di Firenze Matteo Renzi per incontrare il Premier e chiedergli di mantenere gli impegni economici assunti per Firenze, è evidente che se il centrodestra vacilla, il centrosinistra non è certo stabile! In questo clima surreale di equilibristi che camminano su di un filo sospeso in aria, si percepisce che, qualunque sia l’esito del voto di martedì, l’Italia è un paese allo sbando!Cosa fare per rimettere in rotta la nave nessuno lo sa. Tuttavia tutti concordano che il paese è privo di guida e che necessita di un governo in grado di rimetterlo in moto.Nell’attesa di scoprire cosa accadrà martedì 14 i persistenti rifiuti nelle strade di Napoli - a scapito delle promesse fatte dl Premier il 26 novembre secondo cui in due settimane sarebbero spariti -; le prolungate proteste degli studenti contro la riforma Gelmini; il presidio dei sindacati di Polizia ad Arcore per protestare contro i tagli alla sicurezza; la protesta degli operatori teatrali e cinematografici contro i tagli alla cultura; Pompei che cade a pezzi senza che nessuno intervenga per difendere uno dei siti archeologici più famosi e visitati del mondo; le rivelazioni di Wikileaks che testimoniano quanto l’attuale Presidente del Consiglio italiano ispiri poca fiducia a livello internazionale sono la conferma che l’Italia è un paese allo sbando dove, chi dovrebbe fungere da nocchiero, si preoccupa unicamente di racimolare voti tra i marinai per restare ancora un po’ sulla tolda, malgrado poi, una volta assiso al comando, di tutto si preoccuperà tranne di guidare lo scafo e i suoi passeggeri verso paradisi sereni se non quelli fiscali per tutelare unicamente i propri interessi e quelli dei suoi fidi amici. Per ora la triste realtà è questa, dopo chissà!