LA VOCE DI KAYFA

SALLUSTI L'INCONSAPEVOLE MANDANTE


Quando il 13 dicembre 2009, dopo un comizio a Milano, Silvio Berlusconi fu vittima di un aggressione da parte di uno psicolabile che lo ferì al volto con una statuina del duomo, il centrodestra compatto attribuì quel folle gesto alla campagna antiberlusconiana portata avanti dall’opposizione cavalcando gli scandali Noemi e D’Addario, sostenendo che c’era d’aspettarselo che prima o poi avrebbe alimentato in menti labili progetti eversivi nei riguardi del capo del governo sfociando appunto nel folle gesto di Milano. Dimentico di quell’episodio, il direttore de Il Giornale Alessandro Sallusti, durante una puntata di Agorà, discutendo animatamente con l’ex candidato alle primarie del centrosinistra il blogger Mario Adinolfi sugli scontri del 14 dicembre a Roma tra studenti e forse dell’ordine, auspicava che qualcuno picchiasse Adinolfi affinché si rendesse conto che cosa significasse essere aggrediti da più persone. Caso ha voluto che alcuni giorni fa Adinolfi fosse aggredito da 8 minorenni che lo hanno picchiato e insultato! Sicuramente il mandante dell’aggressione non è Sallusti. Ma non si può escludere che le sue parole, replicate da Blob la sera prima, non possano aver alimentato nei ragazzi l’idea di picchiare il giornalista come aveva auspicato il direttore del quotidiano berlusconiano.Sarebbe il caso che qualcuno ricordi  a Sallusti, e a quanti partecipano ai talk show televisivi, sia politici che di intrattenimento, che la televisione non è un semplice mezzo di  informazione, ma uno strumento dalla duplice funzionalità - costruttiva e distruttiva a secondo di quel che vi si dice e vi si fa – e dunque si impegnino a tenere un atteggiamento e un linguaggio sobrio e non violento quando appaiono sullo schermo perché  attraverso il video, con i gesti e le parole, si influenzano le menti degli spettatori, imponendo non solo stili di vita, tendenze, mode, scelte elettorali ma si suscita anche la simpatia o l’odio verso terzi che potrebbero sfociare in involontari incitamenti alla violenza come potrebbe essere stato il caso di Adinolfi!