LA VOCE DI KAYFA

BERLUSCONI E LA FIDANZATA D'ITALIA


Da gran funambolo della comunicazione qual è ieri Silvio Berlusconi, rivolgendosi in video ai promotori della libertà per raccontare la sua verità sulla vicenda Ruby e controbattere alle incriminazioni per concussione e sfruttamento della prostituzione minorile contestategli dai pm milanesi, ha estratto dal cilindro l’ennesimo colpo a sorpresa, comunicando alla nazione intera che egli è fidanzato stabilmente da due anni, ossia da quando si è separato dalla moglie. Questa intima confessione sta alimentando nelle fantasie dei media e degli italiani - come si conviene ad un paese educato a fare il guardone dalle televisioni attraverso programmi tipo Il Grande Fratello, L’Isola dei Famosi, La fattoria e altri - il toto/fidanzata. Ossi assia tutti cercano di individuare chi tra le amiche del cavaliere possa incarnare il ruolo di neo/Cenerentola. Facendo passare in secondo piano l’azione dei pm nei confronti del Premier, quasi che fosse più importante per la nazione conoscere il nome di colei che consola il Presidente del Consiglio anziché sapere se il capo del Governo si sia davvero macchiato dei reati a lui imputati gettando discredito sull’Italia.Probabilmente, come da più parti si ipotizza, la comparsata in video di ieri sera rappresenterebbe la tacita conferma che il cavaliere è in difficoltà e si stia giocando tutte la carte a sua disposizioni, mettendoci la faccia, pur di riuscire ancora una volta ad attrarre su di sé le simpatie di molti italiani, confidando nel loro sostegno nel caso questa squallida vicenda causasse una crisi di governo e si dovesse riandare a votare. Seppure fosse così, bisogna dare atto a Berlusconi di aver tirato fuori un gran colpo ad effetto capace di spostare l’interesse  dell’opinione pubblica dalle faccende giudiziarie che lo vedono inquisito a quelle più miti e pruriginose del gossip sport di cui, purtroppo, noi italiani siamo diventati strenui appassionati proprio grazie alle emittenti del biscione che in oltre vent’anni di programmazione hanno propinato agli italiani, imitati in seguito dalla Rai, programmi melensi e volgari farciti di signorine che non si premuravano di mettere in bella mostra tette e culi. Alienando in tal modo il senso critico in una buona fetta di italiani; rendendoli facilmente malleabili e succubi alla volontà di chi comanda, pronti a schierarsi dalla sua parte ogniqualvolta si rivolge loro in maniera affranta e addolorata per raccontare il male che gli vogliono fare i magistrati comunisti!