Per compensare alla divulgazione del numero di cellulare di Berlusconi avvenuta durante l’ultima puntata di Anno Zero,
Libero, il quotidiano diretto dalla coppia Feltri/Belpietro, ha a sua volta reso noto quello di Michele Santoro. Francamente il gesto lascia quanto meno stupiti non fosse altro perché, se davvero giovedì scorso ad Anno Zero è stato commesso un reato di violazione della privacy perseguibile dalla legge, non si comprende il motivo per cui Libero debba commettere lo stesso tipo di reato solo perché Santoro possa “provare lo stesso brivido del contatto diretto con il pubblico” che ha provato il Premier inquisito per concussione e sfruttamento della prostituzione minorile nella vicenda Ruby. Chi ha seguito giovedì Anno Zerro ricorderà certamente che il numero di cellulare di Berlusconi era segnato nell’agenda della escort Nadia Macrì la quale, intervistata da Sandro Ruotolo, lo mostrò alla telecamera. Il numero non apparve per intero perché Ruotolo si premurò di oscurarne le ultime tre cifre che però, guarda caso, sarebbero 389, l’equivalente del numero di pagine del primo faldone relativo all’inchiesta inviato dai magistrati milanesi alla commissione per le autorizzazione a procedere della camera. Viceversa Libero ha pubblicato per esteso in prima pagina quello di Santoro. A questo punto ci si chiede: a commettere la violazione della privacy è stato Santoro che oscurò le ultime tre cifre del cellulare di Berlusconi, o Libero che ha invece pubblicato per esteso quello del giornalista? Lasciando agli avvocati il dibattimento della questione, quel che stupisce, e dovrebbe stupire anche Libero, è che una escort possegga il numero privato del capo del governo. Per una questione di sicurezza nazionale si presume che un numero così importante debba essere noto solo a poche e fidate persone. Viceversa pare che il numero di cellulare di Berlusconi fosse in dotazione a più di una escort, inclusa la prostituta brasiliana amica di Ruby cui fu affidata l’allora minorenne marocchina dalla Consigliera comunale Nicole Minetti dopo che lei stessa s’era recata in questura su richiesta del Presidente del Consiglio per prendersi cura della ragazza previa telefonata al questore del Premier per sollecitarne il rilascio millantandola come la nipote del Presidente egiziano Moubarak.È comprensibile che un organo di informazione schierato col centrodestra, per giunta diretto da Maurizio Belpietro che la mattina conduce su Canale 5 una rubrica di informazione nell’ambito di
MATTINO CINQUE, cerchi di difendere in ogni modo e con ogni mezzo, adducendo le più ragioni articolate, il leader del proprio schieramento politico, nonché il datore di lavoro di uno dei due direttori dato che Belpietro lavora per Canale 5 di proprietà di Berlusconi. Quel che riesce difficile capire è perché Libero, anziché adottare una sorta di legge del taglione nei confronti di Santoro, non chiede al capo del Governo come sia possibile che il proprio numero di cellulare finisca sulla rubrica telefonica e nelle sim di più escort le quali potrebbe divulgarlo a chiunque, magari anche a chi fosse intenzionato a spiarlo per poi ricattarlo mettendo a rischio la sicurezza nazionale.Questo è davvero scandaloso e pericoloso. Paradossalmente la diffusione pubblica del numero di cellulare del Premier, inducendolo a cambiare sim per non essere oggetto di scherno e di protesta da parte di tanti italiani indignati con lui per l’ennesimo scandalo sessuale in cui è coinvolto e che tanto discredito sta gettando sull’Italia, lo ha finalmente messo in una condizione di invulnerabilità e di sicurezza, cosa che invece prima non era! Santoro e Anno Zero non hanno fatto altro che mettere a nudo l’enorme falla aperta nella sicurezza nazionale dal Presidente del Consiglio per soddisfare il proprio piacere!