LA VOCE DI KAYFA

LA MACCHINA DEL FANGO ARRANCA TRA LE NEBBIE DEL PASSATO DELLA BOCASSINI


Com’era prevedibile, seppure zoppicando, la “macchina del fango” – quello schieramento di mezzi mediatici filoberlusconiani che gettò discredito sull’ex direttore di Avennire Boffo, costringendolo a dimettersi; sul giudice Misiano; su Emma Marcegaglia; su Gianfranco Fini ponendo la questione della casa di Montecarlo; e su chiunque avesse l’ardire di controbattere o schierarsi contro Silvio Berlusconi e il suo governo – si è rimessa in moto attaccando il Pm Ilda Bocassini che, assieme ad altri due colleghi della Procura di Milano, sta indagando sul Presidente del Consiglio contestandogli i reati di concussione e di sfruttamento della prostituzione minorile. Ieri la prima pagina de Il Giornale di proprietà della famiglia Berlusconi apriva con una foto della Bocassini su cui campeggiava in grassetto e a caratteri cubitali il titolo LA DOPPIA MORALE DELLA BOCASSINI. L’articolo si rifà a una vicenda avvenuta nel 1982 che vide protagonista l’allora giovane Pm sorpresa a scambiarsi effusioni amorose nei pressi della Procura con un giornalista di Lotta Continua. Per quell’atteggiamento ritenuto sconveniente per un magistrato, nonché inopportuno in quanto lasciava supporre che la Bocassini potesse passare involontariamente informazioni riservate al giornalista, la Bocassini subì un processo, apparve davanti al CSM e fu assolta.È evidente che l’intenzione del quotidiano berlusconiano è quella di dimostrare che nessuno è privo di scheletri nell’armadio e quindi non può ergersi a giudice della morale altrui . Tuttavia ci pare che rispolverare un evento di trent’anni fa allo scopo di screditare la Bocassini sia una mossa alquanto azzardata e infelice: rispetto al cavaliere, la Bocassini affrontò il processo, si presentò al cospetto dei giudici e fu sciolta dall’accusa!Malgrado lo stesso Berlusconi abbia più volte asserito di essere pronto a presentarsi dai giudici per chiarire i fatti di cui è accusato, la contestazione di competenza territoriale presentata dai suoi legali per motivare il perché il cavaliere tra il 21 e il 23 gennaio non si presentasse in procura per incontrare i magistrati che lo avevano convocato, e la successiva contestazione di competenza addotta dalla giunta per le autorizzazioni a procedere della Camere che ha negato la perquisizione negli uffici del ragioniere Spinelli amministratore patrimoniale di Berlusconi, come richiesto dalla Procura di Milano, perché trattandosi degli uffici del capo del governo tale richiesta deve essere inoltrata dal Tribunale dei Ministri anziché da giudici comuni, ha fatto sì che finora Berlsconi evitasse di presentarsi in Procura, invadendo la spazio televisivo con irruzioni violente in programmi televisivi in cui si parlava della vicenda, come avvenne a Ballarò e All’Infedele, attaccando e offendendo la trasmissione, il conduttore e gli ospiti senza lasciare l’opportunità di replicare.Ieri la macchina del fango si è rimessa in moto. Ma mai come questa volta si ode un insistente rumore di ferraglia segno che il meccanismo non è ben oleato e che da un momento all’altro potrebbe incepparsi. Forte infatti è la sensazione che gli operatori che la manovrano, la prossima volta che vorranno infangare qualcuno, pur di sputtanarlo, non lesineranno di scavare a ritroso nella sua vita alla ricerca di qualche compagno di liceo, d’asilo o ex fidanzato/a  pronti a giurare che anch’egli è un disonesto o un depravato/a perché da ragazzo/a copiava i compiti, rubava le merendine, nell’intimità prediligeva particolari giochetti e effusioni come si conviene a chi è giovane. Senza trascurare la concreta possibilità che, non trovando chi possa testimoniare qualcosa di torbido, non si decida ad assoldare addirittura un medium per evocare l’anima di un trapassato affinché riveli cose che solo lei sa pur di mettere alla pubblica gogna chi dà fastidio al potere non sottomettendosi al suo volere!