LA VOCE DI KAYFA

RIVOLUZIONE IN EGITTO: MONITO AI GOVERNANTI ELETTI DAL POPOLO SOVRANO


Quello di oggi è il post numero mille, un piccolo traguardo per chi come me aveva iniziato quest’avventura con tanto scetticismo non sapendo esattamente cosa fosse un blog. In cinque anni, attraverso le pagine di questo diario virtuale ho cercato di raccontare prima me stesso poi il paese in cui vivo; coltivando amicizie virtuali, alcune cementatesi nel tempo fino a divenire amicizie vere con cui incontrarmi per un caffè e parlare di libri e scrittura anche fuori dai confini napoletani.Mille post sono un infinito fiume di inchiostro virtuale riversato su pagine elettroniche per dare voce ai miei pensieri, alle angosce  e alle gioie del  mio animo. Considero il raggiungimento di questa meta  un  giro di boa, sperando di ritrovarmi qui con voi per festeggiare insieme i duemila post.Un grazie sincero a quanti in questi cinque anni mi hanno seguito con affetto, esortandomi  a scrivere; condividendo ciò che scrivevo, criticandomi non per partito preso ma per dar vita a una discussione seria e costruttiva che chiarificasse a entrambi le idee! ----------------------- Intervistato questa mattina da IL CAFFè DI RADIO CAPITAL, Mohamed el Kedir giovane egiziano dottorando alla facoltà di Torvergata di  Roma, commentando la rivolta popolare in corso in Egitto, che quasi certamente porterà alla fine del trentennale regime del Presidente Moubarak, ha raccontato come i sintomi della “rivoluzione” fossero stati sottovalutati dal governo perché nati su facebook. In Italia già abbiamo sperimentato l’efficacia di internet, dei social network in particolare, nello smuovere le masse e farle convergere in piazza per dare vita a un’imponente protesta popolare contro la politica all’epoca del VAFFANCULO DAY organizzato a settembre del 2007 da Beppe Grillo. L’evento, che catalizzò in varie piazze d’Italia centinaia di migliaia di persone, raccogliendo più di trecentomila firme PER UN PARLAMENTO PULITO - interdizione dalla politica dei parlamentari che hanno problemi con la giustizia; l’ineleggibilità a non più di due candidature per ogni cittadino; l’elezione diretta da parte del popolo dei parlamentari - levò critiche bipartisan da destra e sinistra. Addirittura vi fu chi da sinistra paragonò a terroristi i manifestanti, persone civilissime stanche dei politicanti di professione dalle facili promesse cui non seguono mai fatti concreti.Alla luce di quanto sta accadendo in Egitto, quell’evento assume contorni profetici, testimoniando la lungimiranza di Grillo, primo in Italia, a individuare in internet un potente mezzo di comunicazione e aggregazione in grado di  smuovere gli animi depressi di milioni di cittadini affinché si risvegliassero dal torpore attivandosi concretamente per scalzare dal potere chiunque si serva dell’investitura democratica ricevuta dal popolo mediante le elezioni per tutelare i propri interessi personali in barba a quelli reali della nazione! Quanto sta avvenendo in Egitto in queste ore funga da monito per tutti quei governanti che intendono il potere uno strumento per tutelare se stessi e i propri interessi. Internet è un collante eccezionale che consente alle insoddisfazioni individuali di accomunarsi e tradursi in un'unica, grande insoddisfazione capace di trasformare il popolo da agnellino in lupo famelico che si rivolta contro il suo pastore fino a divorarlo.