LA VOCE DI KAYFA

RUBYGATE: MENTRE IL MISTERO SI INFITTISCE LA SINISTRA RAGLIA


Man mano che si avvicina il 6 aprile, giorno in cui si aprirà il processo relativo allo scandalo Rubygate in cui il Presidente del Consiglio Italiano Silvio Berlusconi è imputato di prostituzione minorile e concussione, il mistero Ruby si infittisce sempre di più. Oggi IL FATTO QUOTIDIANO dà la notizia che il 7 febbraio due italiani tentarono di corrompere un funzionario pubblico di Fkih Ben Salh, paese natio di Karima El Marough, meglio nota come Ruby - la ragazza marocchina, ritenuta da Berlusconi nipote dell’ex presidente egiziano Moubarak, con cui il Premier avrebbe avuto ripetuti incontri sessuali a pagamento quando era ancora minorenne – perché falsificasse il registro dell’anagrafe anteponendo di due anni la data di nascita della ragazza in modo che risultasse maggiorenne all’epoca dei suoi incontri con il cavaliere. Se così fosse stato infatti sarebbe decaduta l’accusa di prostituzione minorile. A sostegno del tentativo da parte di ignoti di falsificare le carte per fare un favore a Berlusconi IL FATTO evidenzia che il 3 marzo IL GIORNALE di proprietà della famiglia Berlusconi annunciava “Il Premier cala l’asso: Ruby era maggiorenne”, notizia smentita anche dal padre di Ruby.Quel che lascia interdetti in tutta questa vicenda è che mentre l’Italia è l’unico paese al mondo ad avere un Presidente del Consiglio che, processato per svariati reati, non ha alcuna intenzione di dimettersi a difesa della dignità dello Stato e dell’Istituzione che rappresenta, come sarebbe avvenuto in qualunque altra democrazia, addirittura si permette di varare una riforma”epocale” della giustizia, lui che è imputato rendendosi di fatto oggetto di un ulteriore conflitto di interressi, come ha giustamente segnalato dalle colonne de L’Unità  il direttore Concita De Gregorio. Dimenticando però aggiungere che l’altro conflitto di interessi che riguarda Belrusconi, quello inerente il suo essere imprenditore mediatico e nello stesso tempo Premier, vede chiara la complicità della sinistra italiana che, pur avendo governato per ben tre volte nell’arco degli ultimi quindici anni - una con D’Alema e due con Prodi - mai s’è preoccupata di varare una legge per arginare il conflitto d’interessi!Se oggi in Italia ci troviamo in questa tragicomica situazione, la colpa non è solo di Berlusconi e della sua maggioranza, ma anche del centrosinistra che, quando ha modo di governare, sembra dimenticarsi le cose più importanti, mentre quando è all’opposizione raglia!