LA VOCE DI KAYFA

Governo, una settimana da dimenticare

Non c’è che dire, la settimana appena conclusasi per il governo è sicuramente da cancellare: il Presidente della Repubblica che si rifiuta di firmare il decreto d’urgenza varato frettolosamente dal Consiglio dei Ministri per “salvare” Eluana Englaro, con conseguente reazione provocatoria del Capo del Governo Silvio Berlusconi che in conferenza stampa attacca Napolitano e la Costituzione, ipotizzando di cambiarla a furor di popolo perché filosovietica (poi però, come al solito, si è smentito da solo affermando di non aver mai detto ciò che tutti hanno sentito o letto…); il Presidente della Camera Gianfranco Fini che si schiera a difesa di Napolitano, prima contro Berlusconi e poi contro Gasparri, suo compagno di partito, definendolo “irresponsabile” perché non appena ha appreso in aula della morte di Eluana, si è scagliato verbalmente contro il Capo dello Stato; il professore Rodotà che a Ballarò dà una sintetica lezione di Diritto Costituzionale al Ministro di Grazia e Giustizia Angelino Alfano, spiegandogli i motivi per cui il decreto, seppure fosse stato varato, non avrebbe impedito ai familiari di Eluana di proseguire col protocollo avviato nella clinica di Udine per accompagnare Eluana verso la morte; Bossi, (sì, proprio il senatur che col tricolore ci si vorrebbe pulire il culo o che leva il medio della mano in gesto volgare parlando dell’Inno di Mameli) che si schiera a difesa di Napolitano e della Costituzione...; il CSM che boccia senza mezzi termini il ddl messo a punto dal governo per limitare le intercettazioni telefoniche perché, così com’è impostato, ridurrebbe sensibilmente le attività di investigazione; i responsabili di  face book che, rispondendo alla proposta del senatore D’Alia di oscurare sia face book che you tube se non intervengono nell’impedire la formazione di gruppi che inneggiano ai mafiosi o l’immissione in rete di video amatoriali che ritraggono violenze e atti di bullismo compiuti per davvero, fanno sapere che non sarebbe democratico far prevalere la presenza di circa 400 siti pro mafiosi contro oltre trecentomila aperti nel nome di Falcone e Borsellino, tanto che il senatore ha subito smorzato i toni; il PIL del 2008 in calo del 0,9% invece che dello 0,6% come stimato in un primo tempo dal governo tanto che perfino un inguaribile ottimista come il Presidente del Consiglio si è detto preoccupato; in poche ore due minorenni stuprate, una a Roma e un’altra a Bologna, rispettivamente da una coppia di presunti rom e un clandestino in libertà, malgrado avesse commesso dei reati, acuendo la polemica sulla sicurezza per cui il governo si sta tanto spendendo nel tentativo di infondere sicurezza ai cittadini, invocando finanche la cattiveria, senza però riuscirci completamente!

Insomma, per il governo, quella appena conclusasi, è stata una settimana alquanto nera, (malgrado l'ottimismo fisiologico del Presidente del Consiglio),  che lascia intravedere auspici niente affatto rosei per quella iniziata oggi e per quelle che seguiranno se è vero che la crisi economica deve ancora manifestarsi e che sono a rischio circa 600.000 posti di lavoro.

Che Dio, o chi per esso, ce la mandi buona!