BlueBaby

gesti da non fare all'estero


Paese che vai gesto che trovi. La gaffe internazionale per il viaggiatore è sempre in agguato quando si parla di ‘segni’: un gesto può infatti avere un certo significato in certi paesi e uno diametralmente opposto in altri.
Per evitare situazioni imbarazzanti a volte bisognerebbe avere a portata di mano una specie di ‘segnabolario’, in mancanza d’altro abbiamo trovato alcune regole di base da ricordare per i prossimi viaggi.Districarsi nella giungla dei ‘segni proibiti’ non è facile, specialmente per noi italiani, abituati a ‘parlare’ anche con le mani. Cominciamo dai saluti, in Cina si evita accuratamente di toccarsi, il saluto ‘all’italiana’ ad esempio, stretta di mano e bacio sulle guance, è ritenuto inconcepibile: per salutarsi qui si usano solo inchini e sorrisi. Stessa cosa in Giappone dove di solito ci si saluta con un inchino. In Medio Oriente, specialmente nei paesi musulmani, si evita il contatto fisico con le persone di sesso opposto ma le donne possono abbracciarsi o baciarsi tra di loro, così come gli uomini, per salutarsi.In Tailandia e a Bali è considerato invece taboo toccare la testa delle persone: per i buddisti la testa è considerata una parte sacra del corpo e toccarla è considerato quindi un insulto.Una volta superata la barriera dei saluti, si passa ai gesti più comuni.Il classico gesto del pollice in alto, che da noi viene tranquillamente usato per approvare qualcosa o per fare l’autostop, pare sia un insulto in Iran, Iraq Nigeria, Filippine e Tailandia, qui infatti ha lo stesso significato del nostro celebre ‘gesto dell’ombrello’.Stessa cosa per il segno ‘ok’ che viene considerato un insulto in Turchia, Venezuela e molti paesi dell’America Latina.Occhio alla sfumature. In Brasile l'ok ha lo stesso significato che ha da noi ma si trasforma in insulto se si rivolge il palmo dellamano verso di sé. Nella maggioranza dei paesi anglofoni accade una cosa simile: nel Regno Unito in Irlanda, Australia e Nuova Zelanda   fate attenzione a dove rivolgete il palmo della mano quando fate il gesto della vittoria: se il dorso della mano infatti è rivolto verso il vostro ‘interlocutore’ il significato da ‘vittoria’ cambia in ‘vai a quel paese’.Indicare con l’indice una persona è considerato un gesto maleducato in Asia, di solito si fa usando l’intera mano sia in Cina che in Giappone. Allo stessoil gesto che facciamo con l’indice per chiamare una persona, è considerato osceno in Giappone e in Vietnam è usato per chiamare gli animali o le persone ‘inferiori’.La mano alzata con il palmo rivolto verso l’interlocutore che usiamo per dire ‘basta’ o ‘aspetta’, in Grecia è il gesto di insulto più tradizionale, il ‘moutza'. Anche in Pakistan è considerato un insulto mentre nel Golfo Persico, l’insulto c’è se vengono mostrarti entrambi i palmi delle mani dopo averli ‘battuti’ tra di loro.Nei paesi musulmani fate attenzione a come vi sedete: qui infatti è considerato offensivo mostrare  la suola delle scarpe o la pianta dei piedi agli altrifonte:viaggi.yahoo.com