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Melagrana


Frutto di antichissime origini, la melagrana trova impieghi nella cucina e nei rimedi di medicina popolare, con i suoi piccoli e colorati chicchi è inoltre un frutto gustoso “L'albero a cui tendevi la pargoletta mano, il verde melograno da' bei vermigli fior…” cantava Giosuè Carducci nel suo poema “Pianto Antico”. Il melograno è una pianta di origine antichissima, da millenni simbolo di fertilità. Mai frutto ha ispirato artisti, miti e leggende come il melograno, da sempre è stato un albero legato alla simbologia alle religioni, e ha saputo essere un aiuto all'uomo con le sue virtù farmacologiche.Il melograno, meglio identificato con il termine Punica Granatum L., appartiene alla famiglia delle Punicacee, è un arbusto dai rami contorti, spinosi e abbondanti, una corteccia dal color rosso grigiastro. È una pianta dalla crescita lenta, raramente supera i 5 metri di altezza, presenta delle foglie minuscole dalla forma allungata. Nel periodo della fioritura, i rami si adornano con degli splendidi fiori rossi. Il frutto è una bacca carnosa, dalla buccia spessa di color giallo, con delle sfumature che vanno dal rosso fino all'arancio. All'interno del frutto sono contenuti moltissimi semi ricoperti da una polpa rosso vivo molto succosa, raccolte in cavità separate da una sottile membrana. L'origine del melograno sembra essere l'Asia Occidentale, infatti cresce spontanea dalle regioni a sud del Caucaso, al nord dell'India, nella regione del Punjab, dalla Persia all'Afghanistan. È citata più volte nella Bibbia come uno dei frutti della terra promessa: questo testimonierebbe che gli ebrei la conoscevano e ne consumavano i frutti, anche sotto forma di succo, già in tempi assai remoti. Nell'antico Egitto era nota e ritenuta pianta medicinale per le sue proprietà terapeutiche e vermifughe, ed era inoltre utilizzata nelle cerimonie funebri. Le melagrane sono state raffigurate nelle tombe egizie del 2500 a.C., sono state nominate nelle iscrizioni di Tutmosi I (1547 a.C.), simboli del frutto del melograno sono stati ritrovati nella tomba di Ramses IV (1145 a.C.). Nell'antica Grecia, il melograno era considerato una pianta sacra a Venere e a Giunone. Persefone fu condannata agli inferi per aver mangiato sette chicchi di melagrana.    Ai tempi degli antichi Romani, le spose usavano adornarsi i capelli con dei rametti di melograno, come simbolo di ricchezza e di fertilità. In epoca cristiana divenne l'allegoria della Chiesa che accoglieva a se i fedeli. I pittori rinascimentali mettevano una melagrana in mano a Gesù Bambino simbolo della nuova vita donata all'umanità. Plinio il Vecchio lo chiamava Malum Punicum: una chiara allusione ad una sua probabile origine Fenicia. Nel corso del 1400 la melagrana è rappresentata in numerosissime opere d'arte, nella pittura, nella scultura e nelle arti decorative. Per la pittura: “La Madonna della Melagrana” del Botticelli conservata alla galleria degli Uffizi di Firenze; la “Madonna della Melagrana” o “Madonna Dreyfus” di Leonardo da Vinci, conservata alla National Gallery of Art di Washington; “Madonna della Melagrana” di Raffaello Sanzio conservato all'Albertina Museum di Vienna. Per la scultura: “Madonna della Melagrana” di Jacopo della Quercia, scultura in marmo bianco conservata al museo della cattedrale di Ferrara. Nelle arti decorative il simbolo della melagrana è molto ricorrente, come nel caso dell'arte del tessuto e nell'arte della ceramica. Usata spesso come simbolo di fratellanza e unione, a oriente come in occidente, la melagrana è un simbolo di fertilità, fecondità e posterità, simboli che ben si adattano all'immagine e alla struttura della melagrana. Nel corso dei secoli, questo particolare frutto ha ispirato numerose leggende all'interno di varie culture e tradizioni. In India si dice che il frutto della melagrana combatte la sterilità, mentre in Turchia le spose usano lanciare con forza in terra una melagrana credendo che avranno tanti figli quanti sono i chicchi usciti dal frutto spaccato. In Dalmazia la leggenda impone al novello sposo di trasferire una piantina di melograno dal giardino del suocero al proprio. I nativi americani usavano il succo di melograno per combattere la sterilità. Ancora oggi in Africa la buccia del frutto viene utilizzata per conciare il cuoio, mentre dalla buccia essiccata si estrae un colorante giallo, ritrovato anche in alcune tombe egizie. In Cucina e in Medicina Il melograno è ormai diffuso in gran parte della terra ed è coltivato nelle regioni dove il clima lo permette. Non tutte le qualità di melograno sono adatte al consumo, pertanto si coltivano unicamente le varietà dai semi più teneri e succosi. Al momento di acquistare una melagrana, occorre fare attenzione che la buccia sia priva di macchie e di spaccature, che potrebbero favorire l'infiltrazione di muffe e batteri. Il colore della buccia deve essere rosso con sfumature gialle. È sempre consigliabile evitare l'acquisto dei frutti acerbi, poiché la melagrana è un frutto che matura esclusivamente sull'albero. Dopo l'acquisto la melagrana si conserva in un luogo fresco e asciutto per 7-10 giorni. La cucina medievale faceva largo uso dei chicchi della melagrana, mentre nella cucina moderna i chicchi vengono frequentemente usati solo per scopo decorativo. Il succo viene usato per la preparazione di gelatine, bevande e sciroppi. Il lento scomparire dalla cucina è dovuto probabilmente alla difficoltà nel mondarlo e a causa dei numerosi semi che potrebbero risultare fastidiosi durante il consumo. Il succo di melagrana è di facile reperibilità e alcuni paesi è una bevanda piuttosto diffusa. Le cucine orientali - come quella persiana e libanese - fanno largo uso della melagrana nelle loro pietanze. Con il succo di melagrana si prepara una bevanda dissetante chiamata granatina. I frutti del melograno sono ricchi di vitamina A e B, sono ricchi di tannini dalle proprietà astringenti. Il succo della melagrana è un tonico rinfrescante naturale dagli effetti benefici a livello cardiovascolare. I fiori vengono usati per preparare un infuso contro la dissenteria. L'infuso dei grani macinati è un purificatore per l'intestino. Si ritiene che 50ml di succo al giorno aiutino a combattere il colesterolo e l'arteriosclerosi. Da uno studio svolto dall'Universita Americana del Wisconsin, emerge che alcuni componenti presenti nel succo di melagrana possono contrastare lo sviluppo del tumore alla prostata o prevenirne la comparsa. La melagrana vanta proprietà antiossidanti, contiene cioè delle sostanze in grado di proteggere le nostre cellule dai radicali liberi, prevenendo od ostacolando la formazione di alterazioni cellulari, pertanto previene la nascita e lo sviluppo di tumori. Un altro studio a livello universitario condotto in Israele, riconosce alla melagrana la proprietà di combattere le malattie cardiovascolari, tenendo sotto controllo il livello di colesterolo. Cento grammi di semi di melagrana forniscono 63 kcal e contengono: 59% di parte edibile; 80,5g di acqua; 2,20g di fibre; 0,5g di proteine; 0,2g di lipidi; 15,9g di carboidrati; 15,9g di zuccheri solubili; 0,03g di grassi saturi; 0,04g di grassi monoinsaturi; 0,06g di grassi polinsaturi; 7mg di sodio; 290mg di potassio; 0,3mg di ferro; 0,4mg di zinco; 10mg di fosforo; 0,09mg di tiamina (vitamina B1); 0,09mg di riboflavina (vitamina B2); 0,2mg di niacina (vitamina B3); 15mcg di vitamina A; 5mg di vitamina C..diwinetaste.com