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Tutte le truffe del mondo


Dieci modi per spillarvi soldi, cento trucchi per rubarvi l’auto e mille tecniche creative per abbindolare i turisti. Tutto il mondo è paese, ma le piccole e grandi truffe cambiano, e solo a volte fanno sorridere.. State camminando tranquillamente per le strade di Istanbul o di Rio de Janeiro, il portafoglio è al sicuro e non avete oggetti di valore in bella vista, esattamente come prevede il manuale del prudente viaggiatore, ma siete comunque sotto tiro. Nella folla, qualcuno spruzza mezzo tubetto di mostarda sulle vostre scarpe, e dopo pochi passi ve ne accorgete con una espressione disgustata. “ Colpa degli uccelli, da queste parti capita spesso” e ecco che siete abbordati da uno delle decine di lustrascarpe con banchetto e attrezzatura da lavoro che, ‘casualmente’ stazionano a pochi metri dal fattaccio, già pronti ad un intervento di emergenza a costo maggiorato. Come ci siete cascati?  Esattamente come capita ad ogni turista, perché tutto il mondo è paese, ma ogni luogo ha trabocchetti tutti suoi che scattano a velocità folle.Recentemente il quotidiano torinese La Stampa ha redatto una lista delle truffe più frequenti di cui restano vittime i turisti stranieri in Italia, che prevalentemente si imbattono in conti gonfiati al ristorante ed in albergo. Gli Italiani all’estero sono su questo argomento notevolmente più attenti, oltre che ben documentati sul cambio della valuta e sulla presenza di fantomatiche tasse locali, ma vengono presi invece in contropiede dalle truffe 'corpo a corpo', quelle nella folla o addirittura nel traffico.  Tra gli indirizzi da consigliare assolutamente c’è quello di un manuale sull'uso del taxi scritto da uno specialista anti-raggiro sull’uso del taxi: imperdibile. Tariffe esorbitanti con supplementi improponibili a Buenos Aires, nelle Filippine e praticamente in tutta l’Asia, senza contare le perle di Praga, per la quale esistono addirittura tecniche di sopravvivenza su misura.  Tutto come in Italia? Non proprio, cominciando con la differenza sostanziale che solo raramente esiste un vero tariffario esposto a bordo della macchina per i trasferimenti in aeroporto: tassametro non presente o tassa di ingresso nel centro città non indicato ma che va a carico del turista. Se poi il conducente, non accetta banconote di piccolo taglio, potrebbe dover ‘scendere a cambiare’, e il rischio di ricevere un resto in carta moneta locale valida come quella del Monopoli è piuttosto alto. Del resto, può succedere a tutti di transitare e ‘tamponare’ in Parco della Vittoria.  Qualora foste al Cairo con una vettura, magari a noleggio, aspettatevi di subire un finto incidente, a volte con tanto di scena madre da parte di presunti feriti e finti testimoni. Cosa non si farebbe per rubarvi l’auto? Se poi siete nel centro di Barcellona, aspettatevi una tecnica leggermente più raffinata  E’ come un pit stop in Formula 1. Un vero e proprio team organizzato, buca una delle ruote della vettura, che sia in sosta o addirittura ferma nel traffico, e quando scendete a verificare il danno, una persona finge di prestare assistenza mentre un complice ripulisce l’abitacolo e svuota il bagagliaio. A questo punto, resta solo rivolgersi alla polizia. E quindi, ancora una volta, l’augurio è quello di sonoro ‘Buona Fortuna!’, soprattutto se siete a Mosca dove le forze dell’ordine hanno la pessima fama di chiudere un occhio sulla delinquenza locale per dedicarsi piuttosto a ‘infastidire’ i turisti.Potrebbe andare peggio? Ma certo, a Praga e a Parigi, per esempio, dove addirittura la Prefettura ha pubblicato on line un prontuario per spiegare come sia fatta la tessera di riconoscimento di un vero poliziotto, vista l’esistenza di molti abusivi che circolano per la capitale francese a caccia di turisti da multare, che poi vengono invitati a pagare in contanti, e all’istante. “Esiste il forte rischio di incresciosi contrattempi”, avverte la prefettura, sorvolando sul fatto che una giornata pesante, a Parigi potrebbe finire anche peggio. Tornando verso il vostro albergo, per esempio, decidete di prendere la metropolitana e vi imbattete in una macchina per la distribuzione di biglietti. Perplessi su come ottenere un ticket di abbonamento settimanale? A fianco a voi, un cordiale omino con accento continentale vi chiede di passargli la vostra banconota da cinquanta euro e si congeda rapidamente consegnandovi il resto più il biglietto in cartoncino. Troppo tardi per accorgersi che è anche ‘troppo’ identico agli altri. Avete in mano un biglietto di corsa semplice, pagato venti volte tanto, e a quel punto, tanto valeva prendere un taxi. Anzi, farcisi truffare dentro!Silvia Bragalone - Performediasu yahoo