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le statue parlanti


Sono dette "statue parlanti" quelle sculture antropomorfe in pietra utilizzate in passato dal popolo romano(in realtà erano scritte dai letterati dell'epoca) per affiggervi, ogni notte, satire clandestine rivolte preferibilmente contro il governo e i suoi rappresentanti. Le pasquinate non erano soltanto espressione di un malcontento popolare: in molti casi gli stessi rappresentanti del potere le usarono a fini propagandistici contro avversari scomodi, magari sfruttando l'arte poetica ed ironica di letterati. Queste statue sono: Marforio, figura maschile della Roma imperiale raffigurata sdraiata su un triclinio che si trova nel cortile antistante l'entrata dei Musei Capitolini; Madama Lucrezia, busto muliebre raffigurante la figlia di Nicolò d'Alagno, collocata all'angolo della chiesa di S. Marco a Palazzo Venezia; il Facchino, busto maschile che sorregge tra le mani un barilotto da cui fuoriesce uno zampillo d'acqua, alloggiato in una nicchia di via Lata; il Babbuino, statua raffigurante un sileno (essere mitologico che si rappresenta gonfio come un otre), situata in via del Babuino; e lo Scanderberg, tondo raffigurante il principe albanese Giorgio Castriota detto Scanderberg (dai romani corrotto in "Scannabecchi") posto sulla facciata del suo palazzetto nel vicolo omonimo, presso via della Dateria. Oggi queste statue sono offese dal tempo, coperte dalle auto parcheggiate e mute ma in passato erano il più grande partito di opposizione della Roma papalina. Il primo a parlare fu un marmo antico, posto su uno spigolo di Palazzo Braschi, che inveiva contro papa Borgia.Pasquino è l'anima di Roma, lo spirito del popolo romano. Pasquino esisteva ancor prima di esistere come statua parlante. Esisteva nell'arguzia, nella salace ironia di Orazio, di Marziale, di Giovenale, di Ovidio e di Catullo, nella satira, nello sfottò, nell'animus del popolo romano. Marforio era considerato la "spalla" di Pasquino, poichè in alcune delle satire le due statue dialogavano fra di loro: una faceva domande riguardo ai problemi sociali, alla politica, ecc., e l'altra dava risposte argute. Madama Lucrezia, detta "dalle malelingue" invece era spesso spettatrice dei dispetti tra i ragazzini del quartiere. La statua era oggetto di una strana devozione. Alla Madama occorreva mostrare rispetto togliendosi il cappello. Anche i forestieri erano volenti o nolenti costretti ad omaggiarla grazie al trucco della monetina legata ad un filo. Il malcapitato inseguiva la monetina e l'artefice dello scherzo gli assestava un colpo sulla testa che gli faceva volare via il copricapo. Tanti furono anche gli omaggi alla nobildonna che un giorno venne ritrovata in terra con un cartello appeso al collo recante la scritta "Basta non ne posso più".di Giorgia Mancinidal web ....