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I golosi della storia....... della cioccolata


Scrittori, musicisti, principi, re, imperatori, papi....  La passione travolgente per il cacao è sempre esistita.    A proposito di papi, Pio V nel 1569 zittì chi era contrario al consumo di cioccolato durante i periodi di digiuno affermando ufficialmente che una tazza di cioccolata, in quanto liquida, era certamente consentita.        In Francia non ne potevano fare a meno Madame de Maintenon, sposa del Re Sole, le favorite di Luigi XV e Maria Antonietta, moglie di Luigi XVI, che viaggiava sempre con il suo cioccolato personale.    Madame de Sevignè, nella sua corrispondenza con la figlia, parla delle sue capacità corroboranti, della sua attività afrodisiaca, accennando anche alle sue spiacevoli proprietà. La donna mette in guardia la figlia citando l'incidente capitato alla Marchesa di Coetlogon che, per averne bevuto in gran quantità     durante la gravidanza, aveva dato alla luce un bimbo con la pelle nera.    Lo stesso Voltaire consumava in tarda età nell'arco di una giornata una dozzina di tazze di cioccolata, che riteneva sostanziosa e gratissima al palato.        Goldoni nelle sue commedie testimonia più volte la diffusione di tale delizia elogiandone le qualità, ne La conversazione scrive: "... viva la cioccolata/ e colui che l'ha inventata...".    A Venezia la conosceva bene anche Giacomo Casanova, grande     sostenitore delle sue qualità afrodisiache.    Nel Giorno, Parini consiglia il suo "giovin signore" a scegliere "...il brun cioccolatte...".       In Austria, Mozart faceva cantare il desiderio di cioccolata nella sua opera Così fan tutte. Egli mette in musica il lamento di Despina per il suo triste mestiere di inserviente "...Già da un'ora aspetto con la colazione pronta/ e della cioccolata godo soltanto il profumo./ Non è forse buona per me come per i     miei padroni?/ Certo, belle dame/ a voi il bere, a me lo stare a guardare/ ma che... voglio provare:/ Com'è squisita!..."    Tra i musicisti, era amata anche da Ciaikovsky e Strauss; tra gli scrittori, da D'Annunzio, Stendhal e Manzoni. Nella Strada di Swann anche Proust scriveva:"... ci veniva offerta una crema al cioccolato fuggitiva e leggera...".feelingrose.com