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Cioccolato Afrodisiaco


Cibo e amore Dimmi come mangi e ti dirò come ami, ma anche come e quanto sei corrisposto, quale importanza ha il sesso nella tua vita, se sei un godereccio o un asceta, un sempliciotto o un raffinato, se infine godi di un buon equilibrio affettivo o sei tormentato da insoddisfazioni e complessi.Da Cibo e amore (Mondadori), lo studio di Willy Pasini, comprendente un sondaggio sulle abitudini gastro-erotiche degli italiani: risulta infatti che i rapporti fra tavola e letto, e in senso più ampio fra nutrimento e vita affettiva, sono molto più stretti di quanto si creda, complicati, spesso contraddittori.L'innamoramento, tanto per citare un esempio, può rendere inappetenti. Il contrario, però, non provoca necessariamente l'opposta reazione. Anzi. L'appetito può degenerare in fame incontrollabile (fino agli estremi della bulimia) per compensare un amore insoddisfatto, per sostituire carezze e coccole (il palliativo più classico è la cioccolata), per riempire lo stomaco se si ha il cuore vuoto. L'ingordo, insomma, non è quasi mai un bon vivant ma un insoddisfatto che si consola col cibo, un infelice che si ripaga a tavola di quanto non ha (o non è capace di avere) nella vita affettiva. Insaziabile a letto quanto a tavola il "gaudente" Don Giovanni è il drammatico emblema dell'incapacità di appagamento amoroso.Ma c'è molto di più. Abituati a considerare il corpo diviso in due parti, una nobile dal petto alla testa e una animalesca dall'ombelico in giù, dobbiamo fare i conti con un organo "fuori zona", come lo definisce Pasini, la bocca, che serve sia per comunicare sia per rifornire il corpo di cibo. Da questa doppia funzione, e dalla duplice natura del nutrimento (fisico o spirituale) ha origine l'ambiguo rituale della tavola, dichiaratamente sociale e sotterraneamente sessuale, comunque carico di valenze affettive. Una mensa imbandita è la condizione ottimale per stringere un rapporto d'amicizia o d'affari, ma l'invito al ristorante, la cenetta intima sono le classiche premesse a un'intesa amorosa o a un rapporto sessuale.Da quando Eva ha offerto a Adamo la mela (e non putacaso una rosa) intorno al cibo è fiorita una simbologia maliziosa ed evidente, ma anche uno spostamento di significati che si ritrova eloquente nelle metafore del linguaggio: la luna di miele, la bocca di fragola, la minestra, ahinoi, riscaldata.Ma vediamo qualche novità del sondaggio gastro-erotico. La moda, e ancor di più la medicina, hanno provocato una rivoluzione copernicana del gusto e favorito il trionfo del magro sul grasso. La dieta ha messo al bando le cellulitiche bellezze alla Rubens e l'abbondanza di cibo non rende più apprezzabile la generosità delle forme. La trasgressione quindi, si è spostata sul piano dietetico e la colpa consiste oggi nell'eccedere con i lipidi e con il colesterolo. Il peccato quindi si commette in cucina, sia con il nevrotico andirivieni dal frigorifero, sia praticando l'eros tra i fornelli e l'acquaio. Le statistiche (se vogliamo dar loro credito) equiparano ormai la cucina e l'alcova come luoghi deputati e intercambiabili di piacere. Con un inevitabile aumento della trasgressione in cucina. Per quanto invece riguarda la cura del corpo, e della linea snella, prevale, a sentire specialmente le donne, la versione ufficiale del desiderio di "piacere a se stesse". Una versione un po' ipocrita - sospetta lo psicosessuologo con bonaria ironia - perché il bell'aspetto è la chance più immediata per piacere agli altri.Maria BrunelliIl CIOCCOLATINO GALEOTTOLa cioccolata contiene la feniletilamina, la stessa sostanza chimica che vie-ne prodotta dal cervello quando le pesone si innamorano. Questa sostanza provoca in noi la sensazionc piacevole di essere come immersi,in . un sogno, provocando un'accelerazione del battito cardiaco e un aumento delle energie del corpo. Uno studio ha-dimostrato che molta gente ha un disperato biso-gno di mangiare ciocco-lata dopo aver rotto con il proprio innamorato.cioccolato.IT