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Leggendaria Mata Hari


Mata Hari  ballerina in alcune immagini dell'epoca Benché sia nota come una delle spie più leggendarie della Storia, probabilmente Mata Hari non ebbe nulla a che fare con lo spionaggio. Pat Shipman, autrice di una sua biografia, sostiene che, anziché un’incantatrice, fosse un’ingenua, ingannata da uomini da cui non voleva informazioni, ma semplicemente amore. Fin da piccola l’olandese Margaretha Geertruida Zelle era stata il vanto di suo padre ed era cresciuta con il desiderio di piacere al sesso forte. Nel 1893, all’età di 16 anni, fu cacciata da scuola per una relazione con il preside. Due anni dopo conobbe il capitano Rudolf MacLeod: alto, bello e molto più vecchio di lei. L’attrazione fu istantanea: si sposarono tre mesi dopo e si trasferirono a Giava (Indonesia), ma l’unione presto naufragò e lei, senza soldi, decise di trasferirsi a Parigi. Qui, dopo qualche incontro “a pagamento”, trovò impiego in un circo. Si esibiva eseguendo le danze imparate in Oriente: con il nome di Mata Hari, “Occhio del giorno” in malese, divenne una celebrità e conquistò, oltre ai principali teatri d’Europa, una lunga serie di amanti. Tra loro, un diplomatico tedesco all’Aja, Alfred von Kremer (ma alcuni storici lo indicano come Karl Kramer). Fu lui a darle, nel 1916, 20 mila franchi, un incarico segreto e un nome in codice: H21.Mata Hari prese il denaro, ma – pare – non prese sul serio la missione. Anzi, una volta rientrata a Parigi accettò di diventare una spia per la Francia, dietro il compenso astronomico di un milione di franchi. Sulla rilevanza del suo lavoro ci sono molti dubbi: alcuni sostengono che non riferì mai nulla, troppo occupata a guadagnare e amare, altri che fu invece lo spiare tanto per i tedeschi quanto per i francesi a esserle fatale. In ogni caso, quando in Germania sospettarono il doppio gioco, inviarono un telegramma cifrato di istruzioni per l’agente H21, usando però un vecchio codice già decrittato dai francesi, che ne svelarono così l’identità. Mata Hari fu arrestata il 13 febbraio 1917. Contro di lei mancavano solide prove dell’attività spionistica. Tuttavia, scrive la Shipman, Mata Hari aveva una colpa: «Era una bella donna, viaggiava da sola, era ricca, colta e, anche durante il processo, aveva ammesso di avere numerosi amanti. Insomma, era immorale, e di lei non bisognava fidarsi». La Zelle fu giustiziata il 15 ottobre 1917. Quella mattina si vestì con cura, salutò il plotone d’esecuzione e, sprezzante, rifiutò di farsi bendare. .focus.it/Storia/speciali