Creato da Khadim.I.Fall il 05/03/2011

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« soli ma insiemeil senso dei ricordi »

la bella estate

Post n°2 pubblicato il 05 Marzo 2011 da Khadim.I.Fall

Sai …

sto guardando le foto che ritraggono momenti della nostra vita in un paese lontano.

Molto lontano da dove ora son seduto, un altro mondo, forse un’altra dimensione.

Le scorro lentamente, soffermandomi … una a una.

Chiudo gli occhi e cerco d’isolarmi da questo mondo, dove oggi vivo, che mi distrae, mi confonde.

Voglio rivivere quei momenti. 

Ora voglio stare insieme con te.

 

Emozioni, sensazioni, odori, gioie e dolori, momenti bellissimi che mai più torneranno nella mia vita.

 

Ecco …

io so che mai mi capiterà di mangiare un piatto di spaghetti alla carbonara cucinati con tanto amore.

Il tuo amore.

 

L’amore:

Un piatto di spaghetti cucinati con impegno, mangiati insieme … condivisi fino alla fine, poco, niente, oppure tutto … la mia vita, la nostra vita.

Il senso della vita.

 

L’amore:

Consapevolezza di un grande vuoto dentro … dentro di me … mancanza di qualcosa che mi faceva stare bene … che mi faceva sentire completo … un cerchio, sì un cerchio perfetto.

 

Il senso di ciò che si chiama amore.

 

Sorridi, felice … seduta sulle radici di un olivo secolare mentre Camilla si stringe a te e Matteo è lì vicino …

chissà se quell’ulivo sarà sempre vivo?

Che fine avranno fatto gli struzzi?

I cavallini magari saranno morti.

 

La vita trascorre e tutto trasforma.

 

In questo momento vorrei morire.

Morire per fermare la mia vita.

 

Morire portando con me per sempre queste immagini.

Nel mio cuore, l’immagine della mia famiglia.

 

Per sempre …  per sempre.

 

I miei occhi sono bagnati.

Ora le immagini sono sbiadite, come se lo sguardo dovesse attraversare il vetro di una finestra chiusa mentre fuori il cielo piange.

 

Era estate come ora, ma molto lontana … diversa, unica.

Mai vivrò un’estate uguale a quella …

mai tornerà la bella estate

Un’infinità di fenomeni intorno a noi, molti insignificanti, pochi importanti, ma tutti che passano velocemente, si dissolvono, come immagini dal finestrino di un treno che ad alta velocità va verso la stazione d’arrivo:

Ha fretta, non può fermarsi, non concede tempo per percepirle, per viverle appieno … molte si dimenticano altre si assaporano solo attraverso i ricordi.

 

Perché la vita sarà fatta in questo modo?

Perché ci si riduce a vivere di ricordi mentre la realtà scorre insipida come la merda del cuculo.

Una vita senza significato.

Senza speranze.

Senza speranza.

Perché, perché?

 

Non riesco più a scrivere come una volta a trasferire su parole le mie emozioni, non devo rileggere, se rileggessi quello che ho scritto mi sembrerebbe sciocco, come mangiare un piatto d’insalata senza sale.

Vorrei …

vorrei tornare indietro …

cancellare tutto ciò che di sbagliato ho fatto, ho pensato, ho vissuto.

Ma non è possibile tornare indietro.

Impossibile …

Vorrei trovare emozioni, speranze, nell’oggi come nel domani, ma è difficile, forse impossibile.

Difficile sperare.

 

Ecco allora è impossibile sconfiggere la tristezza che mi attanaglia, che mi fa scoppiare il cuore.

 

Chiamatemi tristezza …

chiamatemi solitudine.

 

Senza speranza … senza speranza.

 

Solitudine insieme a tanti nessuno.

Malinconia di una vita vissuta.

Tristezza di un futuro senza speranza.

 

Rabbia per una vita riassunta in un’estate, poi inverno.

Freddo e gelo intorno, dentro di me.

 

I colori, il calore, gli odori di allora ormai mi avvolgono, scrivo …

le mie mani corrono su di una tastiera … senza senso, almeno mi sembra. Almeno credo.

I miei pensieri sono più lenti delle mie mani, forse non sono io che scrivo, forse é la mia anima.

Sono le mie emozioni che digitano sulla tastiera.

Ecco perché mi sembra tutto senza senso, ma tutto ha un senso, anche l’insensato.

 

Il senso dell’insensato.

Il senso della vita.

 

Ciao piccola Camilla, stati attenta a non farti male crescendo …

cerca sempre di stare vicina a tua madre …

tuo padre forse l’ha trattata male.

 

Forse.

 

Quando tu eri piccola, tu ed io, anche se tu nemmeno pronunciavi una parola, parlavamo.

Poi … poi … qualcosa è cambiato.

Forse qualcuno ha cambiato qualcosa.

 

Ciao Matteo, piccolo grande uomo.

Non come tuo padre che niente ha fatto nella vita se non errori.

 

Tristezza, rabbia, delusione … è quello che provo … pensando, ripensando.

E’ quello che cerco di cancellare vivendo.

Cambiare senso a una vita a senso unico.

Forse dare un senso a ciò che senso non ha.

 

Accidenti che caldo fa a Tortoli.

Tortoli, un paese lontano, lontano … che forse nemmeno esiste.

Ecco è vero, sicuramente non esiste nella realtà cosi come lo vedo in questo momento.

Tortoli, Tortoli … forse è il paradiso.

Allora siamo in paradiso.

Noi siamo in paradiso, ecco perché tutto è cosi bello.

La bella estate, tutti insieme al mare in paradiso.

 

Ora perché le immagini sfumano, si allontanano, si dissolvono?

 

Forse è giunto il momento di tornare all’inferno.

Devo tornare alla realtà.

L’inferno di tutti i giorni.

 

Addio bella estate.

Addio.

Addio.

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