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Tibet, proteste di piazza: riprende la protesta.


Manifestazione contro il fermo di un uomo nella provincia di QinghaiOrdigni incendiari contro un'auto delle forze dell'ordine e un mezzo dei pompieriTibet, proteste di piazza molotov contro la polizia. PECHINO - Alla vigilia del 50mo anniversario della fallita rivolta contro Pechino, i tibetani tornano in piazza. Nella provincia occidentale di Qinghai decine di persone hanno protestato nella prefettura di Golog contro il fermo di un uomo a un posto di blocco delle forze dell'ordine cinesi. Durante la manifestazione alcune bottiglie molotov sono state lanciate contro un'auto della polizia e un mezzo dei vigili del fuoco, senza causare vittime. Le esplosioni sono avvenute alle 2.00 ora locale (le 20.00 di ieri in Italia), poco dopo alcuni tafferugli fra dimostranti e agenti. In Tibet e nelle zone in cui le minoranze tibetane sono molto numerose, come nella prefettura di Golog, le misure di sicurezza sono state irrigidite in vista del 10 marzo, 50mo anniversario della rivolta contro Pechino che portò alla fuga in India del Dalai Lama. Truppe aggiuntive sono state schierate alle frontiere, lungo le arterie principali, a Lhasa e nelle altre città più importanti. A Dharamsala, la città indiana dove ha sede il governo tibetano in esilio, per domani è in programma una manifestazione di 10mila attivisti pro-Tibet nonostante gli appelli alla moderazione del Dalai Lama che ha invitato a pregare e a tenere cerimonie pacate. In questo periodo ci sono altre due date che rivestono un'importanza particolare per i tibetani. Il 14 marzo è il primo anniversario dei moti di Lhasa nel corso dei quali, per la prima volta, giovani tibetani attaccarono gli immigrati cinesi. Il 28 marzo è invece il giorno in cui il governo di Pechino ha istituito una festa per celebrare la "liberazione (del Tibet) dalla schiavitù", cioè la formalizzazione dell'inglobamento della regione nella Repubblica Popolare.dal sito : La Repubblica.it