Creato da Avalonfree il 01/12/2006
viaggio tra mente e cuore

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Le Quarantenni.....

Post n°5 pubblicato il 04 Dicembre 2006 da Avalonfree
 
Foto di Avalonfree

Una quarantenne non ti sveglierà mai nel cuore della notte per chiederti a cosa stai pensando. Non le importa un bel niente di saperlo. Se una quarantenne non vuol guardare la partita, non ti starà intorno a piagnucolare. Farà qualcosa che le piace e, in genere, si tratterà di una cosa più interessante. Una quarantenne si conosce abbastanza da sapere chi è, cosa è, cosa vuole e da chi. A poche quarantenni interessa cosa tu pensi di loro o di ciò che fanno. Le quarantenni hanno dignità. Raramente ti faranno una scenata all'opera o in un ristorante costoso. Naturalmente, se te lo meriti, non esiteranno a spararti, se pensano di farla franca! Le donne più mature sono generose di complimenti, spesso immeritati. Sanno cosa vuol dire non essere apprezzati. Una quarantenne è abbastanza sicura di sé per presentarti alle amiche. Una donna più giovane in presenza di un uomo ignorerà persino le sue amiche più care, perché non si fida. Alle quarantenni non interessa se tu sei attratto dalle loro amiche, perché sanno che queste non le tradiranno. Le donne diventano telepatiche ad una certa età. Non hai bisogno di confessare loro i tuoi peccati. Li intuiscono puntualmente. Ad una quarantenne un rossetto rosso brillante dona. Ciò non vale per le più giovani. Una volta superate le prime due o tre rughe, sono molto più sexy delle giovani. Le donne meno giovani sono dirette e oneste. Ti diranno subito se sei un imbecille, o se ti stai comportando da tale. Non hai bisogno di chiederti in che rapporti siete. Si, apprezziamo le quarantenni per un sacco di ragioni. Sfortunatamente, la cosa non è reciproca. Per ogni fantastica, intelligente, sexy e ben pettinata quarantenne (e oltre) c'è un ometto calvo e con la pancetta che si rende ridicolo con una cameriera di 22 anni.

 
 
 

Strappami il Cuore

Post n°4 pubblicato il 02 Dicembre 2006 da Avalonfree
 
Foto di Avalonfree

Non esistono racconti morali o immorali. Ci sono solo racconti scritti bene o racconti scritti male. Questo è tutto. Oscar Wilde

Qualcosa che mi strappi il cuore, un’onta a smorzarmi le parole, qualcosa parso innaturale che mi muoia in bocca. Qualcosa che finisca oggi, mi rimanga dentro come un veleno senza tempo. Qualcosa cerco, d’indefinito e stretto.
Perciò rinchiudimi, non chiedertene il senso.

Non c’è. Lo sai. Che si sposi con il resto.

Conosci il suono dell’amore quando rimane muto? Un grido soffocato al petto? Una mano a chiuderlo in un soffio? Lo conosci?
Sì, certo. E’ l’eco che mi torna indietro.

Qualcosa che mi sradichi incosciente, mi annulli imbrigliandomi la mente, come un colpo dato e puramente afono. Qualcosa che m’imponga dondolante su me stessa. Qualcosa che mi spenga nel richiamo, prima di non udire la risposta:
Voglio la sofferenza?
Senza la fuga del momento a propagarne l’urto. Voglio un unico singulto, un urlo solo prima che mi porti a fondo.
Cerco tra i colori il mondo senza resa, il legno sconosciuto nella presa, il limbo, il volto di un neonato che dispera nella consapevolezza. Il vuoto voglio, dove il sogno domina il presente. Qualcosa d’indimenticabile, d’impalpabile ed estraneo come la gioia alla menzogna.
Perciò tu vai e lasciami sconvolta, prenditi pure la distanza.

Lo sai, per me i deliri della pena sono danze.

Conosci il sopore che si abbraccia al nulla? La voglia dolce, abbandonata, della carne alla ferita? Il viaggio dell’esilio sopra un’onda? Conosci l’irruenza della felicità ignota?
Sì, a tua volta.

Noi siamo ombre cave per coerenza. Fiato che ci danna l’anima rimossa. E’ del saperci, il ritrovarci sempre in risalita senza scappatoia. Noi siamo teste tese in piena corsa, siamo vertigine convulsa. Noi, picchi a susseguirsi in mezzo ai baratri.
Figli di un afflato che ci chiama, con metodica sapienza, con venie recitate ed ordinate. Noi siamo nenie lungo i fianchi, i canti dagli occhi stralunati.
In questo inappellabile protrarsi, con un amore che si tende e l’altro strappa, noi siamo archi di armonia e non di intenti, dove sempre prende uno e l’altro allunga a braccia.

Lo sai, tu sei risposta ad ogni mia domanda.

 
 
 

La Bestia nel Cuore

Post n°3 pubblicato il 02 Dicembre 2006 da Avalonfree
 

immagine

Io ho una Bestia nel cuore.
Chi non ne ha una?
Si piazza li’ tra esofago e cardias
Si insinua bastarda tra ventricoli e anima
Grida, insulta, sfotte, bestemmia
A volte mi piace averla li’
Mi fa sentire forte, invincibile.
A volte l’ammazzerei perché mi fa male.
Sono contenta di averla.
Compagna di giornate di merda sempre diverse.
Amica falsa e bugiarda che appena ti giri…
Ma è la mia bestia nel cuore.
La coccolo, la accarezzo e se voglio la trasformo.
La faccio diventare una poesia.
Poi se mi incazzo diventa di nuovo un grido.
Non sta mai zitta.
Assomiglia a me.
Io ho una Bestia nel cuore.

 
 
 

Il Bambino Interiore

Post n°2 pubblicato il 01 Dicembre 2006 da Avalonfree
 
Foto di Avalonfree

" E’ necessario restare bambini pur essendo divenuti adulti"....
E’ necessario recuperare la spontaneità, la creatività, la fantasia per equilibrare un mondo adulto spesso svuotato,in cui viene a mancare l’entusiasmo, in cui non si sa godere del qui ed ora.....

Il Bambino interiore è una parte della nostra personalità che resta sempre bambina e che quindi mantiene in se’ le caratteristiche legate al mondo dell’infanzia. E' l’aspetto di noi che porta nella nostra vita la giocosità, la creatività, lo stupore, il contatto con lo spirito, ma anche il bisogno, la vulnerabilità.....

Perché allora spesso questo bambino interiore non lo sentiamo?

Perché per farsi conoscere deve mostrarsi nei nostri sogni?

 
 
 

Non mi presento. Inventami tu.

Post n°1 pubblicato il 01 Dicembre 2006 da Avalonfree
 
Foto di Avalonfree

io non sono, io sono e basta.

Inventami e immaginami.

trova un vestito per le mie parole, un cappotto per le mie paure, un abbraccio per queste emozioni....

 
 
 
 
 

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