kiaraart

Testamento, di Kriton Athanasulis


          Non voglio che tu sia lo zimbello del mondo. Ti lascio il sole che lasciò mio padre a me.Le stelle brilleranno uguali ed uguali ti indurrannole notti a dolce sonno.Il mare t’empirà di sogni. Ti lascioil mio sorriso amareggiato: fanne scialoma non tradirmi. Il mondo è poverooggi. S’è tanto insanguinato questo mondoed è rimasto povero. Diventa riccotu guadagnando l’amore del mondo.Ti lascio la mia lotta incompiutae l’arma con la canna arroventata.Non l’appendere al muro. Il mondo ne ha bisogno.Ti lascio il mio cordoglio. Tanta penavinta nelle battaglie del tempo.E ricorda. Quest’ordine ti lascio.Ricordare vuol dire non morire.Non dire mai che sono stato indegno, chedisperazione mi ha portato avanti e son rimastoindietro, al di qua della trincea.Ho gridato, gridato mille e mille volte no,ma soffiava un gran vento e piogge e grandinehanno sepolto la mia voce. Ti lasciola mia storia vergata con la manod’una qualche speranza. A te finirla.Ti lascio i simulacri degli eroicon le mani mozzate, ragazzi che non fecero a tempoad assumere austere forme d’uomo,madri vestite di bruno, fanciulle violentate.Ti lascio la memoria di Belsen e Auschwitz.Fa presto a farti grande. Nutri bene il tuo gracile cuore con la carnedella pace del mondo, ragazzo, ragazzo.Impara che milioni di fratelli innocentisvanirono d’un tratto nelle nevi gelatein una tomba comune e spregiata.Si chiamano nemici; già. I nemici dell’odio.Ti lascio l’indirizzo della tombaperché tu vada a leggere l’epigrafe.Ti lascio accampamentid’una città con tanti prigionieri,dicono sempre si, ma dentro loro mugghial’imprigionato no dell’uomo libero.Anch’io sono di quelli che dicono di fuoriIl sì della necessità, ma nutro, dentro, il no.Così è stato il mio tempo. Gira l’occhiodolce al nostro crepuscolo amaro,il pane è fatto di pietra, l’acqua di fango,la verità un uccello che non canta.E’ questo che ti lascio. Io conquistai il coraggiod’essere fiero. Sforzati di vivere.Salta il fosso da solo e fatti libero.Attendo nuove. E’ questo che ti lascio.