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Il Parkour nasce intorno alla fine degli anni ‘80 in un sobborgo di Parigi quando Davide Belle, il suo fondatore, inizia ad applicare in un ambiente urbano le tecniche apprese da bambino mentre giocava nei boschi: da allora questo movimento ha fatto proseliti in tutto il mondo, che ne portano avanti la pratica e la filosofia di vita. Il parkour è un “tracciatore di percorsi” . Il suo obiettivo è superare gli ostacoli che si frappongono fra un punto A e un punto B sulla sua strada in modo fluido ed efficace, usando il corpo: salti, arrampicate, corse. Immaginate tutto questo in un ambiente urbano: un albero, una panchina, le scale che facciamo ogni giorno, un muro, un cornicione, un tetto. Tutto diventa una superfice nuova, un nuovo punto d’appiglio, una nuova strada impensata da percorrere. La vita urbana è fatta di flussi regolati: immettersi nella metro, andare al supermercato, corsie, segnaletiche di ogni tipo, andare in ufficio… Ma i modi di arrivare da A a B sono potenzialmente infiniti e i percorsi continuamente da reinventare. Soli o in gruppo i parkour si muovono così nella giungla-metropoli in modo completamente inaspettato.Così come gli artisti della strada tracciano i loro segni sui muri, o gli skater surfano sulle superfici cementate delle periferie rendendole oceani, allo stesso modo i parkour si riappropriano della città con i loro corpi.
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Inviato da: kiaraart
il 06/06/2011 alle 13:26
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L'arte è la menzogna che ci permette di conoscere la verità (Pablo Picasso)
Se varrò qualcosa più in là, la valgo anche adesso, perché il grano è grano, anche se i cittadini all'inizio lo scambiavano per erba (Vincent Van Gogh)