TREVISO - Agli occhi della guardia giurata della Vigilanza Carniel,
poco dopo le tre di lunedì notte, si è presentata una scena devastante.
I corpi di Guido Pellicciardi e Lucia Comin, marito e moglie di 67 e 60 anni,
distesi sul letto della dependance della villa di cui erano custodi.
Massacrati di botte, forse con un bastone, accoltellati in più punti.
Ovunque, nelle due stanzette della casa alla periferia di Gorgo al Monticano,
mobili rovesciati, disordine, le tracce di una furia omicida che, per ora,
non ha una spiegazione, che viaggia sui binari delle rapine in villa ma
non esclude che ci sia una questione privata, una vendetta forse,
a dare un senso, se ce n'è uno, a due morti. "Un atto di incredibile
efferatezza", dicono in procura.
La prima ipotesi. Un tentativo di rapina nella villa in cui i due coniugi
lavoravano - chiusa per le ferie dei proprietari, la famiglia Durante, industriali
del settore della lavorazione della plastica, la Inipress - finita nel sangue
e senza bottino. Qualcuno dei vicini ha raccontato dettagli per ora troppo vaghi.
Delle frasi smozzicate "con un accento slavo, comunque dell'Est europeo",
avrebbe detto un vicino. "Hanno cominciato a correre e uno parlava, ero sulla
mia terrazza al buio, mi hanno visto, so solo che avevano la faccia bianca",
dice un altro. "Un'auto che è partita sgommando proprio a quell'ora, mentre
il mio cane e quello delle ville vicine abbaiavano", aggiunge un terzo.
Una pista quasi ovvia, quella della tentata rapina. Perché la solida villa
immersa nel verde dei Durante spicca tra quelle vicine e racconta di una famiglia benestante. Con il cancello controllato da una telecamera ben visibile, il cane
(chiuso nella sua gabbia), un ingresso separato dalla dependance dei custodi.
Quasi ovvio pensare a una banda di ladri che si introduce nella villetta del
custode e cerca di estorcergli un codice di accesso alla villa, o le chiavi della porta d'ingresso. E che, non ottenendo nulla, alla fine uccide la coppia di anziani
e scappa a mani vuote.
Ma alcuni elementi non tornano, ed è su questi che per tutta la giornata di
ieri si sono impegnati gli investigatori. Sul portoncino della casa del custode
non ci sono segni di effrazione e le zanzariere fisse impedivano l'accesso dalle finestre. Il vigilante ha scoperto il duplice omicidio perché nel giro di controllo ha provato a girare la maniglia del portoncino e ha scoperto che non era chiuso
a chiave, poi ha visto la luce accesa e il resto. Guido Pellicciardi, quindi,
potrebbe aver aperto la porta ai suoi assassini. Ma perché?
L'altra ipotesi. Una vendetta privata, per qualche fatto recente, o nata
nell'ambito familiare, per qualcosa che forse la coppia si portava dietro dal
paese di origine, Sesto al Reghena, piccolo centro friulano da cui erano partiti
un anno fa per avvicinarsi al terzo dei loro figli, Daniele, responsabile della
centrale operativa della vigilanza Carniel di Oderzo. Un atroce scherzo del
destino, per il figlio: alle tre di notte era di turno quando il suo collega,
arrivato al numero 51 di via Sant'Antonino, si è trovato davanti agli occhi i due
corpi massacrati. Daniele ha ricevuto la telefonata e da lui ha saputo quello
che era accaduto. È stato lui a fare il riconoscimento dei corpi.
Anche la famiglia Durante - la signora era in vacanza sull'Adriatico - sono stati contattati dai carabinieri per raccontare quanto sapevano di quella coppia che
aveva sostituito da poco i custodi storici della villa. Un lavoro che occupava
tutta la loro giornata, lasciando il tempo per la messa domenicale nella
chiesa poco lontana e per poco altro. Il procuratore capo di Treviso,
Antonio Fojadelli e il suo sostituto Valeria Sanzari hanno incontrato
per una lunga riunione operativa carabinieri e squadra mobile. Oggi
potrebbe già essere eseguita l'autopsia, che dovrebbe intanto stabilire
con certezza l'ora della morte, collocata tra mezzanotte e le tre, e le armi
del delitto: bastoni e coltelli, sembra, ma niente di compatibile è stato
finora trovato. Procura e investigatori frenano le congetture, nonostante
i posti di blocco sparsi per la regione, ieri, facciano pensare a una caccia
alla banda.
tratto da "la reppubblica"
gorgo al monticano, è il paese in cui abito io....
qst è successo abb lontano da dove mi trovo io....(è l'ultima casa di gorgo)
la gente ke abita vicino dovè avvenuto l'omicidio non riesce a dormire di notte
anno paura ke possa succedere qlc....non stanno tranquilli....