Il Quarto Stato (1901) di Giuseppe
Pellizza da Volpedo, rappresenta un gruppo di lavoratori scioperanti ed
è diventato simbolo delle lotte sindacali. (Museo dell'Ottocento della
Villa Reale di Milano)
"Otto ore di lavoro, otto di svago, otto per dormire"
Questo fu lo slogan coniato nel 1855 in Australia che rappresenta gran
parte del movimento sindacale organizzato del primo Novecento.
Nel 1866 lo stato americano dell'Illinois fu il primo ad
introdurre una legge in merito, ma l'effettiva applicazione era ancora
difficile.
Il 1 maggio 1867, giorno dell'entrata in vigore di questa legge, per le strade di Chicago si tenne un grande corteo formato da più di diecimila lavoratori.
Soltanto il 1 maggio 1886 però si arrivò ad una svolta: 400mila
lavoratori di 12mila fabbriche statunitensi si astennero dal lavoro per
protestare contro la mancata tutela dei loro diritti,
riconosciuti anni addietro nella legge mai applicata. Fu organizzata
una nuova grossa manifestazione a Chicago, che si svolse pacificamente.
Nei giorni successivi però si susseguirono scioperi e cortei, che
alimentarono la tensione e portarono a scontri tra polizia e
manifestanti, con il risultato che diverse persone morirono e altre
furono ferite.
Per ricordare i "martiri di Chicago" si scelse come giorno simbolo il 1 maggio.
Nel 1890 a Parigi il congresso costitutivo della Seconda Internazionale decise di indire una manifestazione simbolica in tutti i Paesi e le città:
"Una grande manifestazione sarà organizzata per una
data stabilita, in modo che simultaneamente in tutti i paesi e in tutte
le città, nello stesso giorno, i lavoratori chiederanno alle pubbliche
autorità di ridurre per legge la giornata lavorativa a otto ore e di
mandare ad effetto le altre risoluzioni del Congresso di Parigi".
Fu mantenuto il 1 maggio, data già carica simbolicamente.
Così avvenne quindi nel 1890 e l'evento, pur avendo scarsa organizzazione, radunò molti partecipanti e fu un successo.
Anche in Italia, nonostante i timori e i dubbi iniziali, la riuscita fu
completa. Si decise così di ripeterlo anche nel 1891. Quindi il
congresso dell'Internazionale decise di rendere permanente questa
ricorrenza e di riconoscerla come "festa
dei lavoratori di tutti i paesi, nella quale i lavoratori dovevano
manifestare la comunanza delle loro rivendicazioni e della loro
solidarietà".