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Il progetto "Laboratorio di scrittura" del gruppo apre un nuovo mese letterario. Il vincitore del Laboratorio di Gennaio, e lo staff del xxx hanno deciso le parole chiave e il tema da inserire in questo nuovo mese. :x:ATTENZIONE :x: Il tema varia a secondo del percorso In che cosa consiste? Ciascuno di noi, scriverà UNA LETTERA seguendo delle piccole regole: 1⃣ TEMA PERCORSO LETTERA : IL DIMENTICARE 2⃣ Abbiamo deciso che la forma letterare per il mese di FEBBRAIO è LA LETTERA 3⃣ All'interno dello scritto devono essere inserite ( obbligatoriamente) queste parole:
👁🗨 cerchi (voce verbale o figura geometrica)
👁🗨 salita ( voce verbale o sostantivo)
👁🗨 donna
👁🗨 quadrati
👁🗨 discesa
👁🗨 uomo
4⃣ I termini vanno usati esattamente come riportati e nello stesso identico ordine, :x: non si può cambiarne l'articolo, il singolare/plurale, il maschile/femminile, :x: non si possono inserire altre parole se la frase è costituita da più di un termine. :x: È consentito variare il maiuscolo/minuscolo. 5⃣ Lo scritto deve rispettare le 4096 battute. Qualcuna di meno di si , di più no, essendo i caratteri permessi da telegram in un unico post 6⃣ Tutti gli enunciati devono essere firmati anche solo con un nickname. 7⃣ Consegna entro il 25 Febbraio 8⃣ Da inviare @xxxxxxxxxx con l'hastag #laboratoriodiscrittura #lettera 9⃣ Chiunque può partecipare al Laboratorio. È aperto a TUTTI VOI. I vincitori del Laboratorio, hanno diritto di scegliere il tema e le parole chiave da inserire nel mese successivo. Questo significa che il Laboratorio di scrittura siamo TUTTI NOI. ✍ Diamo spazio alla nostra creatività, non prendiamoci troppo sul serio e... Buona scrittura a tutti.
Napoli, 14 febbraio 2019
Caro Adriano,
Nonostante io cerchi di dimenticarti sono di nuovo qui a scriverti, perdendo quel pizzico di dignita' che mi rimane. Mi consolano le parole della mia vecchia zia: "in amore cara, non c'è digntá". Stamane sono salita sull'autobus e sono venuta sotto casa tua sperando di incontrarti. Chissà cosa credevo di fare. Una donna sola e ben vestita in un posto mal frequentato come quello, ferma, immobile su quei mattoni quadrati. Mi sentivo osservata, certamente lo ero; in certi luoghi anche se pubblici non puoi sostare senza destare i sospetti della delinquenza locale. Finalmente il grosso portone del tuo palazzo si è aperto e sono riuscita ad infilarmici. Ho fatto le scale molto in fretta. Volevo arrivare prima della paura davanti alla tua porta. Ma lei è stata più veloce.
Stetti immobile per un po', ero paralizzata. Provai comunque a bussare alla porta ma l'angoscia pervalse e il dito non spinse sul campanello. Appoggiai l'orecchio alla porta, immaginai tu fossi dentro a pochi passi, mi ci appiattii contro, speravo forse di poterla attraversare senza dover bussare, credetti di mescolare la mia sostanza alla porta e ritrovarmi ricomposta dall'altro lato. Nulla. All' improvviso sentii dei rumori forse eri tu che stavi per uscire, così mi precipitai giù per le scale. Quando fui discesa e mi chiusi il grosso portone alle spalle tirai un sospiro di sollievo. Rimasi per un po' sopra pensiero sperando di sentire il tuo sopraggiungere alle mie spalle. Nulla. Un uomo poco raccomandabile si avvicinò, un po' troppo e mi disse all'orecchio:" stai cercano qualcuno?" Trasalii: "no no grazie" la voce strozzata in gola ma lo sguardo duro per mimetizzare la paura. Voltai le spalle e attraversai il vicolo in quattro e quattr'otto. Un po' mi spiace di essere riuscita a non farci ancora del male. L.
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