KILL BILL

Post N° 1019


Tarantino a prova di morte
Fate attenzione quando attraversate la strada, non mettetevi in macchina con sconosciuti che vi offrono un passaggio e diffidate dei tipi loschi che entrano in un bar senza nemmeno ordinare un bicchiere: Stuntman Mike è in agguato!A tre anni da Kill Bill, Quentin Tarantino ci regala un nuovo memorabile personaggio, protagonista di una pellicola che, come tutte le altre del regista, è un’esperienza cinematografica.Allacciate le cinture per Grindhouse: Death Proof. In Death Proof, Stuntman Mike ha il volto di Kurt Russell, che ha soffiato il ruolo a Mickey Rourke e che con questa performance aggiunge una nuova icona ai personaggi interpretati nel corso della sua lunga carriera. Va anche detto che il personaggio è una parodia dei ruoli che hanno fatto la fortuna di Russell, a cominciare dalla cicatrice nell’occhio sinistro che ricorda il caro Iena Plissken. Tarantino ha dichiarato che il suo è uno slasher movie, ovvero una storia in cui delle persone vengono perseguitate da un maniaco che vuole ucciderle (pensate ad Halloween o alla serie Nightmare). Ed effettivamente non possiamo fare a meno di ricordarci di Freddy Krueger, quando vediamo Kurt Russell sbucare improvvisamente in sella alla sua macchina omicida: una Dodge Charger del ’69, con cui il personaggio si diverte a tormentare e uccidere le donne verso cui è sessualmente attratto. L’auto è a prova di morte (da qui il titolo): per uscire illesi da uno scontro frontale ad alta velocità, bisogna però assicurarsi di essere nel lato guida! Death Proof non è solo slasher, si tratta, infatti, di una specie di compendio cinematografico tarantiniano: dall’ossessione per i piedi nudi (che nel film vengono inquadrati ripetutamente), al linguaggio ormai tipico dei suoi personaggi, fino alle sequenze ripetute più volte, secondo il punto di vista di ciascun personaggio.