Tarantino a prova di morte
Fate attenzione quando attraversate la strada, non mettetevi
in macchina con sconosciuti che vi offrono un passaggio e diffidate dei tipi
loschi che entrano in un bar senza nemmeno ordinare un bicchiere: Stuntman Mike
è in agguato!A tre anni da Kill Bill, Quentin Tarantino ci regala
un nuovo memorabile personaggio, protagonista di una pellicola che, come tutte
le altre del regista, è un’esperienza cinematografica.Allacciate le cinture per Grindhouse: Death Proof. In
Death Proof, Stuntman Mike ha il volto di Kurt Russell,
che ha soffiato il ruolo a Mickey Rourke e che con questa
performance aggiunge una nuova icona ai personaggi interpretati nel corso della
sua lunga carriera. Va anche detto che il personaggio è una parodia
dei ruoli che hanno fatto la fortuna di Russell, a cominciare dalla
cicatrice nell’occhio sinistro che ricorda il caro Iena Plissken. Tarantino ha dichiarato che il suo è uno slasher movie, ovvero una
storia in cui delle persone vengono perseguitate da un maniaco che vuole
ucciderle (pensate ad Halloween o alla serie Nightmare). Ed
effettivamente non possiamo fare a meno di ricordarci di Freddy Krueger,
quando vediamo Kurt Russell sbucare improvvisamente in sella alla sua macchina
omicida: una Dodge Charger del ’69, con cui il personaggio si
diverte a tormentare e uccidere le donne verso cui è sessualmente
attratto. L’auto è a prova di morte (da qui il titolo): per uscire
illesi da uno scontro frontale ad alta velocità, bisogna però assicurarsi di
essere nel lato guida! Death Proof non è solo slasher, si tratta, infatti,
di una specie di compendio cinematografico tarantiniano: dall’ossessione per i
piedi nudi (che nel film vengono inquadrati ripetutamente), al linguaggio ormai
tipico dei suoi personaggi, fino alle sequenze ripetute più volte, secondo il
punto di vista di ciascun personaggio.