MONDO DI KINDERELLA

MARE DISPERATO (4)


                                                       
Mentre risaliva lentamente per quella strada melmosa, le venne una calma indolente,  per la poca voglia di arrivare a casa dei suoi. Avrebbe voluto essere ovunque, tranne lì! Zigzagando, il suo pensiero ritornò al signorino Kokò ed ai giorni successivi l'agguato in cantina. Quando entrava in "salle a manger", come la chiamavano i signori, teneva gli occhi abassati per evitare lo sguardo del signorino, temendo che qualcuno potesse captare il suo stato di drammatico disagio! Una sera tarda però, mentre si stava addormentando nel suo letto, sentì la porta aprirsi e qualcuno si avventò sopra di lei. Una mano le tappò la bocca ed il signorino le sussurrava piano;"Shhhhhh.....sono io, mi piaci tanto, sei diventata la mia ossessione."Lei non capiva cosa volessero significare queste parole, ma sentì la pressione su di sè del corpo del ragazzo, forte e muscoloso per gli sport che praticava e che ormai aveva 17 anni."Non ti farò male, chiedilo a Salina, a lei piace molto. Ma ora, sei tu la mia preferita e verrò solo da te."Scostò le coperte, si tolse il pantalone del pigiama e come un toro infuriato l'aggredì malamente, mentre le teneva le braccia bloccate sopra la testa. Lei si sentì lacerare nel corpo e nell'anima, ma non fiatò per paura! Finito non se ne andò, le prese una mano e l'accompagnava ad accarezzare le sue intimità, aspettò un attimo e rifece tutto d'accapo, poi si rimise il pantalone e se andò con la raccomandazione di stare zitta e di non farne parola con nessuno. Gianela, rimase immobile per parecchio tempo. Sentiva qualcosa di caldo e fluido, sotto.... e non aveva il coraggio, ne' di guardare ne' di toccare le sue parti intime, era molto dolorante, si sentiva il corpo sconquassato! Quella notte pianse  e gridò in silenzio, mentre avrebbe voluto essere un piccolo insetto e strisciare via, lontano da lì! Ad un certo punto si alzò, riempì il catino d' acqua e si lavò tutta con frenesia,  sembrava volersi scorticare la pelle perchè si sentiva sporca, dentro e fuori! Continuava ad insaponarsi e strofinarsi, come un'ossessa. Sopra alla cassettiera, teneva sempre la brocca piena d'acqua, per tutte le sue abluzioni corporali quotidiane, mentre il gabinetto per la servitù, era al pianterreno dietro la cucina. Non chiuse occhio per tutta la notte rimanendo ranicchiata su un fianco. Non era ancora l'alba che si alzò per scendere a riempirsi la brocca d'acqua, perchè l'aveva adoperata tutta quella notte.Ma, a tutto questo; dovette farci presto l'abitudine, perchè il tutto  si sarebbe ripetuto con la cadenza di due/tre notti la settimana. Col tempo, le sue paure si placarono, non si sentiva più braccata, ormai si era rassegnata a questo tutto questo , finchè è arrivata la telefonata di suo padre che chiedeva di rimandarla a casa per motivi di salute della madre. Ma non si illuse.....*Gi*To be continued ........