MONDO DI KINDERELLA

MARE DISPERATO (10)


La luna se ne stava nascosta ed il mare si stava gonfiando. Il vento, girandosi, si scontrava con le onde facendo sobbalzare il gommone ed alzando spruzzi gelidi. Il mutismo del carico umano è totale, schiacciati l'uno contro l'altro, rannicchiati e stretti sulle ginocchia a ripararsi dagli spruzzi e dal vento. A Gianela fischiavano le orecchie, aveva una forte nausea ed il freddo le aveva bloccato anche i pensieri. Non pensa più Gianela, non ne ha le forze, è istupidìta, intontita, ed  il mare le sembra un'enorme bocca nera spalancata pronta ad inghiottirli. Un'unico ultimo pensiero le passa per la testolina:"Dio mio,fammi addormentare per sempre."Da ore navigavano, senza potersi muovere, senza poter fare i loro bisogni, se non, farseli addosso ma le conseguenze sarebbero state terribili! Tra il freddo della notte ed i gelidi spruzzi dell'acqua, i panni si sarebbero congelati addosso ed i poveretti;erano già mezzi assiderati. Ad un certo punto della notte, il vento si stava abbassando, sembrava dare un po' di tregua. D'un tratto, uno dei passeur intima il silenzio e spegne il motore, rizza le orecchie ed aguzza la vista, in lontananza si intravvedeva, altalenante, una fioca luce."Shhhhhhh.....Potrebbe essere una vedetta della marina Italiana, o una barca di pescatori."Rimangono in religioso silenzio, senza quasi fiatare ed impietriti attendono, ormai; tutti sapevano che in caso di pericolo, rischiavano di finire in mare ad ingrassare i pesci!Piano... piano, la luce si allontana e con sollievo generale, si riaccende il motore del gommone e riprende a navigare. Senz'altro si trattava di una barca di pescatori. I due passeur, fanno i conti del tempo e del punto in cui dovrebbero dirigersi; a sud di Brindisi."Sono le quattro e se tutto va bene; tra circa due-tre ore dovremmo arrivare, il vento non ci ha fatto ritardare di molto sulla tabella di marcia. Avremo navigato all'incirca: 10/11 nodi h, ed avremo percorso circa 70 miglia.""Sì e se proseguiamo così, senza difficoltà, tra un paio d'ore, dovrebbero scorgersi le coste."Intanto il vento s'era acquetato, nel cielo plumbeo si squarciavano le nubi lasciando intravvedere qualche sprazzo di cielo, dove si poteva scorgere anche lembi di luna che faceva capolino. Come d'incanto, i passeggeri si scrollano dall'immobilità ma senza possibilità di sgranchire un po' le ossa intorpidite ed anchilosate. La speranza di una fine di quel calvario, li fece riprendere un po' di vita! Uno stridio in lontananza, fece girare lo sguardo di tutti, qualcuno sussurrò:"Gabbiani.....gabbiani....vuol dire che ci stiamo approssimando alla terra."Gianela era ben sveglia ed attenta, non aveva mai visto il mare ne' i gabbiani se non in foto e sapeva solo che erano uccelli di mare. Cercò di allungare la testolina oltre le altre per poterli vedere, ma non riusciva a vedere altro che acqua."Oh eccoli...è uno stormo, ci siamo, sì ci siamo."Era il sussurro di speranza, di un ragazzo. Finalmente, e per la prima volta, malgrado la situazione, Gianela si ravvivò guardando volteggiare degli uccelli e pensò:"Ooooh.. ecco i gabbiani, come sono belli nella loro leggiadra libertà, perchè non sono io, un gabbiano? Ciao gabbiani, venite a darmi il vostro "benvenuto"?" Le venne a mente una fola che aveva sentito da una maestra:"In una storia, la Luna è associata alla rugiada mattutina. Racconta la leggenda; che ogni sera una Luna-fanciulla, raccoglie in un calice d'argento tutti i sogni dimenticati e i ricordi caduti nell'oblio e ogni mattina li riporta sulla Terra sotto forma di rugiada. Nulla va perduto per sempre..." Intanto la luna, di fronte, lasciava spazio alle loro spalle, al sorgere dell'alba e del sole, anche la brezza pungente, cedeva il passo ad un'arietta più mite."State giù immobili, ormai ci stiamo avvicinando alle coste, ci dirigiamo a sud di Brindisi, a San Pietro Vernotico.Tu tira fuori la rete ed appoggiala sul bordo, al caso;fingi che la stai tirando sù, voi immobili e zitti." Tuonò il"capitano".Ormai si vedeva la terra che veniva incontro a quel carico spossato di fame e stanchezza. A parte qualche barca, non incontrarono nessuna vedetta marina."Ecco, ci siamo quasi, state pronti a saltare giù e disperdetevi subito! Non state tutti insieme!"Dal gruppo, non arrivò alcuna risposta, non ne erano in grado e chissà con quali forze ce l'avrebbero fatta ad alzarsi e mettersi a correre nell'acqua! Finalmente, il gommone si stava avvicinando a degli scogli, all'ultimo virò verso un pezzo di spiaggia e dopo un po' spiaggiò in terra Italiana!*Gi*To be continued......
-BRINDISI-(Ringrazio l'amico Giancarlo, che gentilmente ha fatto delle ricerche per me, procurandomi le misurazioni in km e nodi marini;terra-terra, terra-mare-terra.)