MONDO DI KINDERELLA

MARE DISPERATO (11)


                                                             
Una volta sbarcati si dispersero circospetti, prendendo ognuno; direzioni diverse. Gianela dovette seguire i due uomini con cui era venuta, attraversarono di corsa la spiaggetta deserta, imboccarono un viottolo che dirigeva all'interno, forse verso il paese. Sentiva le forze abbandonarla, la fame, la sete e la stanchezza; impedivano alle ginocchia anchilosate di correre, avrebbe voluto lasciarsi andare a terra! Ma l'inconscio di Gianela, le ordinava di farsi forza e proseguire! Trovò anche il coraggio, di rivolgersi con un filo di voce al signor Kalaf: "Ho bisogno urgente di un bagno.""Ancora pochi metri ed arriviamo ad un bar."Ci volle un quarto d'ora di estenuante marcia, prima di entrare nel paese e trovarono subito un bar! Gianela corse alla toilette, si spaventò per quello che vide riflesso nello specchio che si trovò davanti! Aveva delle occhiaie bluastre, gli occhi erano piccoli piccoli ed impastati di un qualcosa di biancastro, sembravano croste, erano indurite e le tiravano la pelle del viso! Fece i suoi bisogni, si liberò delle mutandine e del loro contenuto. Si lavò alla bell'e meglio e per sua fortuna, c'era un rotolone di carta, così potè asciugarsi. Tirò fuori il cambio, una maglietta ed una gonna, si cambiò e per magia si rivide, quasi, come era partita, restavano solo quelle strisce blu-violacee che aveva sotto i grandi occhioni verdi. Quegli occhi verdi come il mare vicino alla spiaggia, dove era scesa a fatica dal gommone perchè le facevano male tutte le ossa e non riusciva a raddrizzarsi sulle gambe! Però nella curiosità di bimba, notò come fosse diverso, ora, il mare! Era trasparente e cangiante dal verde-azzurro chiaro,al colore neutro dell'acqua fresca...sete, bere....tra poco avrebbe bevuto qualcosa! Uscita dalla toilette, si avvicinò ai due, che nel frattempo avevano mangiato panini e bevuto birra, uno di loro parlava Italiano! Le fu chiesto cosa volesse, ma le consigliarono un cappuccino caldo ed un panino, bevve e mangiò come mai aveva fatto; ingurgitando con golosità e sollievo. Cominciò a sentirsi un po' risollevata, ma un pensiero fisso non l'abbandova:"E adesso, cosa succederà? Dove mi porteranno?"Questo, lo avrebbe scoperto di li a poche ore. Il giovane, che parlava Italiano, fece una telefonata dal telefono del bar, dopo poco tornò al tavolino e disse:"Kladi arriverà tra una mezz'ora, che dobbiamo fare?" Kalaf rispose:"Vedremo cosa ci propone per ora".Intanto a turno, andarono entrambi al bagno, sembravano ignorare Gianela come fosse trasparente.  Ad un certo punto, il più giovane è uscito dal bar rientrando con un giovanotto di bell'aspetto, che si accostò al loro tavolo e salutò con una stretta di mano Kalaf, poi diede una lunga occhiata a Gianela e lei provò un forte disagio. Il nuovo arrivato, parlava Italiano e lei non capiva cosa dicevano, ma subito dopo uscirono tutti, salirono su un'auto percorrendo delle stradine che li portarono fuori del paese. Circa una mezz'ora dopo, si fermarono davanti ad un casolare di campagna, entrarono e furono accolti da due giovani donne. Dopo i convenevoli delle presentazioni, gli uomini si misero a confabulare. Una delle due donne, si avvicinò a Gianela con un modo di fare che la metteva in imbarazzo."Quanti anni hai, da dove vieni"?Gianela un po' intimidita rispose alle domande."Sembri più grande, hai avuto qualche moroso"?Arrossendo come un gambero, rispose imbarazzata; che nò non aveva mai avuto un fidanzato, le due donne si guardarono e scoppiarono in una risata volgare."Ah, allora ci penseremo noi a trovartene uno."Anche gli uomini risero volgarmente e fecero l'occhiolino alle due donne."Bene." Kalaf si rivolse a Gianela:"Se farai la brava, Kladi ti porterà a lavorare al nord, a Bologna.""Ovunque, purchè via di qui," pensò lei.Mangiarono qualcosa, poi una delle donne prese Gianela e l'accompagnò di sopra, in un grande stanzone dove c'erano delle reti con miseri materassi e qualche sedia su cui erano appoggiati dei panni. C'era odore di muffa ed altri odori mischiati, la piccola ebbe un moto di rifiuto, ma non parlò, in compenso l'altra esordì;"Stasera dormirai qui, poi vedremo, se vuoi adesso puoi riposarti un po'."A Gianela non sembrava vero, finalmente sola con la possibilità di sdraiarsi e riposarsi. S'era addormentata profondamente ma senza sogni, finchè sentì una presenza accanto a lei, di scatto si alzò a sedere, c'era Kladi nudo che la stava toccando."Allora, vediamo se vali quello che ti ho pagata!"A Gianela sembrò un dèja vù,  e lui incalzò:"Spogliati fammi vedere come sei sotto."Impietrita, Gianela cominciò a capire cosa intendeva, rimase immobile, mentre lui con malagrazia cominciò a strattonarle la maglietta."Allora ti decidi a spogliarti o devo farlo io?"La "bestia" dal bell'aspetto, era ubriaca ma si accorse che lei aveva le sue "cose", come se questo fatto lo avesse eccitato, la prese malamente e con furia.Come fosse stato punto, d'improvviso le diede uno schiaffo in pieno viso ed un calcio che quasi la fece cadere dal letto."Ah puttanella, sei merce avariata!"Chiamò Kalaf e lo fece salire."Tu lo sapevi che è avariata?""Ma.... no... non lo sapevo."Poi cercando di sviare il discorso, si rivolse a Gianela che stava tremante sul pavimento:"Vabbeh, domani partirai con Kladi per Bologna, lì c'è una brava signora e ti porterà a casa sua, vedrai che la starai bene".Gianela era un pezzo di pietra senza emozioni, "Dappertutto" pensava"purchè via di qui".La sera e la notte passarono in qualche maniera, la svegliarono che era ancora buio, si vestì e partì in auto con Kladi.*Gi*To be continued..........