MONDO DI KINDERELLA

MARE DISPERATO (14)


                                                           
Nel primo pomeriggio, dopo aver ricevuto una telefonata, Alma, le disse, che doveva prepararsi per accogliere il suo amico. La portò nella sua camera, tirò fuori da un cassetto un baby-doll rosso e glielo fece indossare, anche se le stava un po' grande. Gianela non capiva, ma non trovava il coraggio di chiedere spiegazioni temendo di contrariare la sua amica, che esordì:"So che non sei più illibata, quindi; per te non sarà una novità! Sdraiati e aspetta, lui sa che non parli Italiano, basta che dici: "ciao"."Gianela remissiva fece di sì con la testa. Si fece imbellettare e mettere in posa come un bambolotto. Il citofono suonò per due volte ed Alma disse:"Eccolo, tu stai sdraiata e aspetta."Andò alla finestra e tirò giù tutta la tapparella, accese l'abat-jour che stava sul comodino e vi mise sopra un foulard rosso. Gianela, se ne stava lì immobile come una bambola inespressiva e senza alcuna emozione. Sentì aprire la porta d'ingresso e dei saluti sottovoce, poi Alma invitò il signore ad entrare nella sua camera, la porta era accostata, si aprì ed intravvide un omone grasso."Ciao." Le disse laconico."Ciao." Rispose lei.L'omone si diresse alla parte destra del letto dove c'era una sedia e cominciò a spogliarsi, era flaccido, aveva due tette che gli penzolavano e la pancia ricopriva tutto. Si sdraiò accanto a lei e l'attirò a sè, cercando di baciarla sulla bocca, l'istinto di Gianela era di ritrarsi disgustata, ma.... si lasciò prendere la mano che lui guidò sotto al basso ventre, che sdraiandosi; si era sparso ai lati e lasciava intravvedere un "cosino" , raggrinzito e tozzo."Sì...sì... così....dài così..."Ansimando e digrignando i denti, emise un grugnito e lei si sentì la mano umida.....poco dopo l'omone si alzò ed uscì per ritornare quasi subito. Con grande sollievo di Gianela, l'omone prese a rivestirsi ed uscì senza proferire parola. Poco dopo sentì aprire la porta d'ingresso, un saluto sussurrato e la porta si richiuse. Alma apparve entrò in camera e si diresse alla finestra, tirò sù per metà la tapparella e spense l'abat-jour, sembrava soddisfatta."Brava! Ha detto che vuole rivederti dopodomani. Dài sù alzati e preparati che andiamo in libreria a prendere i dizionari, sai leggere?""Sì, certo. Ho frequentato le elemantari."Si alzò e corse in bagno a lavarsi, si strofinava forte le mani con lo spazzolino e continuava ad insaponarle. Quella "cosa" viscida le fece quasi venire il voltastomaco. Si lavò bene anche la faccia e tolse ogni traccia di rossetto.Gianela, chiese ad Alma, se poteva mettere l'abito nuovo, quello viola."Certo che sì! E' tuo e lo puoi mettere quando vuoi.""Grazie."Uscirono per andare in libreria, passarono davanti al bar situato alla fine della via, era un splendida giornata, c'erano dei tavolini sul marciapiede e gente che consumava all'aperto. Al loro passaggio, qualcuno fischiò e le seguì con lo sguardo, Alma strinse il braccio a Gianela:"Non ti voltare, quando sei per strada, fai finta di non sentire."Anche se c'era stata il giorno precedente, quel grande corso le sembrò ancora più magico. In libreria acquistarono due dizionari: "Albanese-Italiano, e, "Italiano-Albanese".Gianela era attratta dalla copertina di un libro tascabile."Lo vuoi? Dài prendilo, però devi esercitarti con i dizionari."A Gianela non sembrava vero.Mentre stavano cenando, per l'ennesima volta, squillò il telefono."Questa sera, arriva Paulo, il padrone di casa, tu vai pure a dormire, la tavola la sbrigo io."Gianela, felice, si ritirò nella sua accogliente cameretta. Si mise a letto e cominciò a sfogliare un dizionario....finchè fù vinta dal sonno...."Gi*To be continued....