MONDO DI KINDERELLA

MARE DISPERATO ( PENULTIMO EPISODIO)


Qualcosa era cambiato, ma cosa? Gianela, quasi non riconosceva in quei due i suoi genitori, non per l'aspetto ma per il loro sobrio comportamento! Suo padre era più o meno come lo ricordava, ma in sua madre c'era qualcosa di nuovo che a lei sfuggiva. Era molto invecchiata fisicamente ed era rinsecchita, ma gli occhi..., gli occhi avevano una luce diversa che lei non ricordava di averle mai visto.  Osservava Gianela aprire i pacchetti che le aveva portato, c'erano anche dei cioccolatini e quando li vide; spalancò gli occhi come non ne avesse mai visti. Sembrava una bambina fuori da una vetrina di giocattoli che se ne stava in disparte ad ammirarli! A Gianela venne una stretta al cuore, la prese per un braccio e la fece sedere al tavolo, le mise davanti la scatola di cioccolatini e le disse:"Sono per te, per voi due. Anadela, dai subito un cioccolatino alla nonna Anjesa e al nonno Besjan."Paolo notò il disagio, quasi timido, dei suoi suoceri e provò un moto d'affetto per quelle creature, che sembravano fuori dal tempo, da ogni tempo!Tra lui e Gianela intercorse uno sguardo d'intesa; qualsiasi cosa avessero fatto in passato, erano ormai, due creature distrutte ed indifese. Si alzò e si avvicinò al suocero, mettendogli in mano un pacchettino:"Tieni Besjan, questo è per te."Ora toccava anche a lui aprire il suo pacchettino e con mani tremanti ed incerte si accinse a farlo. Quando ne vide il contenuto, scosse la testa e spinse il pacchetto verso Paolo, che gentilmente glielo respinse con una scusa:"Devi scusarmi Bejan, non sapendo cosa prenderti; preferisco sia tu a sceglere quello che più ti aggrada."La giornata passò, s'era fatto pomeriggio tardi e dovevano tornare all'albergo a Tirana."Che dici amore; ci sarà pur un albergo quì in paese per stare più vicini e passare più tempo con la famiglia.""Credo di sì..., ma non lo so. Papà, sai se c'è un albergo quì in paese?""Sì, c'è la pensione in piazza dove la mamma và ad aiutare per le pulizia. Vengo giù con voi e vediamo subito."Salutarono la mamma Anjesa e scescero in paese, la pensione era decente e pulita, prenotarono la camera per l'indomani. Quella sera, quando Anadela si addormentò, Gianela e Paolo parlarono a lungo tra di loro e si trovarono d'accordo sul fatto che; Anjesa e Bejan, non potevano continuare a vivere in quella stamberga tra i boschi!"Io guadagno abbastanza per provvedere alla nostra famiglia, tu col tuo lavoro, guadagni altrettanto bene per poter aiutare i tuoi a vivere decentemente in un appartamento. Non dovranno più andare ad elemosinare in giro e vivere decemente questi ultimi anni che restano loro."Sopraffatta da una miriade di emozioni, Gianela abbracciò commossa suo marito."Amore, come potrei amarti di più? Ma come fai a comprendere sempre anche i miei più segreti desideri? Anche lo stare a Tirana, mi metteva a disagio per il timore d'incontrare qualcuno del mio passato, che, con tanta fatica ho sepolto e non faccio più quegli orribili incubi."E finalmente, verso mattina riuscirono ad addormentarsi. "Mamma, papà, siamo arrivati. Ora preparatevi che scendiamo tutti in piazza."Non avvezzi a tutte quelle manifestazioni affettuose, gli anziani coniugi rimanevano impacciati ed intimiditi, ma col tempo; avrebbero imparato ad accettare e ricambiare gli abbracci e le effusioni, specie nei confronti della nipotina, che ritenevano una principessina.To be continued.....