MONDO DI KINDERELLA

LASCIA CHE L'AMORE SORRIDA (1)


Oltrepassando la soglia del bar, di un sabato qualunque degli anni '60, Gioia ebbe subito la sensazione; di un improvviso silenzio  che la imbarazzò. Nel locale senza pretese, c'erano un juke box, un flipper, un biliardino, tre o quattro tavolini e parecchi avventori. Non amava particolarmente entrare nei bar e l'unico che frequentava, era quello che si trovava sotto al suo studio, in centro. Sentì gli occhi degli habituè, seguirla fino al bancone dove disse sicura: "un caffè lungo, grazie", mentre lo sorseggiava, gradì le note che uscivano dal jukebox: "Shade of pale" dei Procol Harum, con calma, pagò ed uscì. Non si stupì del vocìo che la seguì, era abituata agli sguardi ed ai commenti, anche sagaci, degli uomini, ma da sempre; lei si imbarazzava e guardava dritto davanti a sè. Tranne per qualche emergenza, il sabato era libera dal lavoro e di solito, andava al paese dai suoi, ma per quel sabato si era concessa una serata con amiche, da passare in Brera. Aveva bisogno di scrollarsi di dosso, anni di gelosia patologica-possessiva-ossessiva, che avrebbe potuto sfociare in violenza! Per fortuna, dopo mesi di timori, sembrava stesse riuscendo a riprendersi la sua vita. Era nuova della zona, si era trasferita in quella via da nemmeno un mese, dopo la rottura col fidanzato, aveva dovuto cambiare per ben tre volte zona, nella speranza di evitare incontri e scenate del suo ex. Sorrise, la giornata era tiepida e soleggiata, le sembrò di buon auspicio.*Gi* To be continued....
(Questo raccontino, me l'ha ispirato il Papero, con la sua musica Rock, anni '60)