Creato da kinderella.lilla il 05/02/2009

MONDO DI KINDERELLA

DI TUTTO UN PO', TRA IL SERIO ED IL FACETO,PIU' FACETO CHE SERIO

 

 

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MARE DISPERATO ( 23° EPISODIO )

Post n°1810 pubblicato il 28 Aprile 2014 da kinderella.lilla

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Mattino, pomeriggio e sera: sempre uguali! Ma, non osava nemmeno pensare, di potere cambiare qualcosa perchè era in totale balìa di quelle persone, che non esitavano a picchiarla con calci, pugni e lunghi digiuni! In mezzo alla campagna, dietro ad un cespuglio, tenevano un secchio d'acqua, portato dai loro sfruttatori per pulirsi dopo.... ed anche per i loro bisogni che espletavano lì! Si asciugavano con dei semplici fazzolettini di carta, che si appicciccavano alla carne e l'unico momento agognato, era l'oretta d'intervallo che si concedevano, per mangiare qualche panino e bere birra in un bar della zona. Era una bettola, frequentata per la maggior parte da extracomunitari, slavi, bosniaci ed albanesi, ognuno controllava il proprio territorio, ed ogni tanto, c'erano lotte intestine e ci scappava il morto a colpi di coltello, la buriana durava qualche giorno e tutto finiva a tarallucci e vino. Tutti insieme appassionatamente a sniffare e bere, qualche volta giocavano insieme a carte, ma fuori da quella bettola: vigeva l'egemonia "territoriale".

Per Gianela, entrare in quel luogo era il suo toccasana, perchè andava a chiudersi nel cesso ubicato in cortile , portava sempre con sè la sua saponetta e si "mondava" dagli odori stomachevoli che le rimanevano addosso. Certo, doveva sbrigarsi perchè la prima volta, mentre si stava lavando, bussarono alla porta del gabinetto.

" Ueeeee... tu, che fai? Sei caduta dentro al cesso? Sbigati ad uscire!"

Era lo starnazzo volgare di madama, essere abominevole con tendenze lesbiche, schifosamente laida più degli uomini e da quando l'ingrata  Karina, che era la sua "favorita", era scappata, trovava che quella ragazzina era un bel bocconcino e prima o poi si sarebbe tolta lo sfizio. Aspettava con pazienza, che suo marito Ibra partisse per i suoi giri, spesso si assentava anche per una settimana e nessuno ne sapeva niente. Anche in quel momento, che per l'arsura si era scolata due birre di fila ed un po' euforica: sarebbe entrata lì e....Ma le montò la rabbia pensando a Karina e si dava della stupida, per averle concesso tutta la sua fiducia e le lasciava piena libertà, come il giorno che era arrivata la "nuova" e l'aveva mandata a casa da sola a badare alla nuova venuta, che sembrava la bella addormentata e si ripromise che l'avrebbe svezzata lei. Quel giorno, come tutti i giorni, rientrati tutti a casa per cena alle 19.00 ed alle 20.30, uscivano dinuovo per tornare al "lavoro", come lo chiamavano loro.  

A quell'ora di sera, Gianela era sempre stanca e non aveva nemmeno la forza di sorridere quando le si avvicinava qualcuno, come le imponevano, ogni volta che si "appartava", tornava sempre più fanè ed il mastino-madama che la teneva sempre d'occhio, immancabilmente le diceva con tono minaccioso:

"Uè.. che c'è? Tirati sù e sorridi, altrimenti non ti prenderà più nessuno e sai bene che dovrai fare i conti a casa e non ti conviene. Lo capisci o no?"

In qualche modo, le giornate finivano e si tornava a casa. Lei cercava di isolarsi, pensando al giorno felice del suo undicesimo compleanno, la cuoca dei signori di Tirana, le aveva fatto dei dolcetti solo per lei, che si era sentita felice e l'avrebbe ricordato come il suo primo compleanno festeggiato. Ma ben presto doveva abbandonare quei lieti ricordi, perchè Fernando si coricava sempre con lei e la riteneva la "sua donna"! Si coricava sulla rete con lei ed il materasso si affossava così tanto da farle mancare il respiro,  ma, doveva subire la bestia col suo tanfo! Una notte, mentre lui cercava di baciarla sulla bocca, lei tentò di scansarsi ed un ceffone la colpì in pieno viso da farle emettere una specie di guaito, mentre qualcosa di caldo e dolciastro le scendeva in gola a soffocarla. Cominciò ad annaspare, rantolando ed agitando braccia e gambe per far capire a quel maiale; che non riusciva più a respirare. Per sua fortuna, Rita, che stava nella branda a fianco, capì che qualcosa non andava ed accese la luce, corse a scuotere Fernando per farlo alzare e per il trambusto, intervennero tutti gli altri a vedere che stesse succedendo. Madama con le vene che s'ingrossavano, apostrofò Fernando:

"Deficente, ma che cazzo fai? Vuoi rovinarle la faccia? E poi chi la guarda più?"

"Eeeeeee.. quante storie! Così impara a non fare la schizzinosa!"

Intanto Oxana, accompagnò Gianela shockata e dolorante in bagno, che sputò un grumo di sangue ed un pezzetto di dente.

*Gi*

To be continued.......STEL

 

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Commenti al Post:
belf9
belf9 il 28/04/14 alle 22:33 via WEB
Stasera sono il primo! :-))).
Buona serata, Gilda :-))).
 
Gli Ospiti sono gli utenti non iscritti alla Community di Libero.
 

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Io ti verrò a cercare.

Lo sai che lo farò!

Ma la domanda è:

"Tu faresti lo stesso

con me?"

E' questo che devi capire.

Perchè un giorno la

smetterò di inseguirti.

Alda Merini

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   ^_^   SMILE ^_^

Sorridi, anche se il cuore ti duole
sorridi, anche se si sta spezzando
quando ci sono nuvole nel cielo
ci passerai sopra
se sorridi attraverso
la tua paura e al dolore
sorridi e forse domani
scoprirai che la vita vale ancora
la pena di essere vissuta
se tu solo sorridi
illumini il tuo viso di tristezza
e nascondi ogni traccia di contentezza
ma anche se una lacrima sta per scendere
è quello il momento in cui devi
continuare a provare
sorridi, a che serve piangere?
scoprirai che la vita vale ancora
la pena di essere vissuta
se tu solo sorridi
anche se il cuore ti duole
sorridi, anche se si sta spezzando
quando ci sono nuvole nel cielo
ci passerai sopra
se sorridi attraverso
la tua paura e al dolore
sorridi e forse domani
scoprirai che la vita vale ancora
la pena di essere vissuta
se tu solo sorridi
è il momento in cui devi continuare
a sorridere, a che serve piangere?
scoprirai che la vita vale ancora
la pena di essere vissuta
se tu solo sorridi.....

C. Chaplin

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gab

 

 

 gino

GAB

 

 

 

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