MONDO DI KINDERELLA
DI TUTTO UN PO', TRA IL SERIO ED IL FACETO,PIU' FACETO CHE SERIO
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Il porto di Bari era molto affollato, Anadela era eccitata e guardava il tutto con gridolini di gioia, mentre Gianela era pensierosa per quello che avrebbe provato nel rivedere i suoi genitori. Il traghetto della linea Bari-Durazzo partiva alle 23.00, ma già alle 19.00 il porto del capoluogo pugliese è stracolmo di gente e auto che attendono l'imbarco. Le macchine erano in fila per cinque e aspettano il via libera, mentre gli altri passeggeri sono in attesa fuori all'entrata principale dell'edificio portuale.
Paolo osservava di sottecchi la moglie e non gli passò inosservato il suo stato d'animo, ma non disse nulla per rispettare i suoi sentimenti, che chissà in che subbuglio erano. Durante il viaggio Milano-Bari, in una pausa in cui Anadela dormiva, Gianela gli fece una tremenda confessione: erano stati i suoi genitori a venderla e lasciare che la portassero in Italia, senza riflettere su ciò che le avrebbe potuto succedere. Pur scioccato, non proferì parola, se l'attirò accanto a sè trasmettendole tutto il suo amore con infinita tenerezza. Si ripromise, che se avesse visto sua moglie in difficoltà;l'avrebbe subito portata via, non avrebbe permesso ai suoi genitori di farla sentire ancora ferita.
Finalmente iniziò l'imbarco, all'inizio Anadela era tutta cinguettante, ma quando l'auto entrò nella grande pancia della nave, si spaventò, quell'enorme ventre buio strapieno di macchine e camper la spaventò e si mise a piangere.
Salirono al secondo piano, nei corridoi c'era una gran ressa e così optarono di recarsi al bar per prendere qualcosa. Innanzitutto fecero fare una camomilla per Anadela, che aveva smesso di piangere e sussultare. Si misero seduti ad sulla panca di un lungo tavolo. Dopo un po' Paolo s'accorse che Gianela, era come rapita a fissare una donna! Erano passati sei anni, ma quel volto ce l'aveva bene impresso nella memoria, anche se ora non aveva più i capelli rosso-rame ma castani, gli occhi non lanciavano più lampi di fuoco! Senza tutto il cajal a nasconderli, erano molto belli ma tristemente dolci e sorridenti! Era lei? Impossibile! Eppure.....sì, poteva essere lei: Karina, ne era quasi certa: quella ragazza era Karina! Chiese a Paolo di occuparsi della bimba e di scusarla un attimo, le sembrava di aver riconosciuto "quella Karina", che aveva conosciuto tanti anni addietro.
Le si avvicinò ed il cuore le balzò in gola, sì, non aveva dubbi: era Karina! Le sfiorò un braccio guardandola negli occhi.
"Oh scusi."
"Ma prego."
Anche se diversa, pacata e non sguaiata come la ricordava, aveva la stessa modulazione, poteva essere lei e Gianela voleva scoprirlo.
"Karina?"
"Scusi? Forse si sbaglia, io mi chiamo Milena."
"Sono Angela, otto anni fà, mi chiamavano così! Milano, "madama", è stato solo un giorno, il giorno che hai ripreso il volo!"
"Eeehhh? E tu saresti quella ragazzina tutt'ossa? Anch'io mi ricordo di te, anche se sei molto cambiata."
"Sì sono io e devo ringraziarti perchè non ho mai scordato i tuoi consigli ed il tuo ultimo sorriso mentre salivi su quella macchina."
"Ma dimmi;cosa fai? A quanto sembra sei libera anche tu, cosa ti è successo?"
"Ho conosciuto un ragazzo che è diventato mio marito ed abbiamo una splendida bimba, ecco vedi? Sono loro! E tu ti sei sposata?"
"Purtroppo no, non è andata così, ma sono molto felice. Ma dimmi: cosa fai, dove abiti?"
"A Milano, ho un laboratorio di camiceria e tu dove vivi?"
"Io vivo un po' dappertutto, accompagno le persone ammalate nei pellegrinaggi, ma la sede è a Milano. Ora vado a dare un ultimo saluto a mia madre che è molto grave, poi ritorno a Milano, magari ci sentiamo e facciamo quattro chiacchiere!"
"Ne sarei ben felice, ma vieni ti presento mio marito e la mia bimba."
Si avvicinarono a Paolo e fece le presentazioni, si sedettero ed ordinarono dei panini e delle bibite che offrirono anche a Milena. Anadela si stava addormentando ed allora; si scambiarono i numeri di telefono e si salutarono con l'accordo che se non si fossero rivisti all'arrivo a Durazzo, si sabbero rivisti a Milano.
Si recarono nella loro cabina, ma quella notte non avrebbero dormito abbracciati, Gianela si sistemò sulla cuccetta di sotto con la bimba, e lui andò su quella di sopra.
Paolo si addormentò subito di un sonno profondo.
"Povero amor mio, è stremato, ha guidato tutto il giorno."
Anche Anadela dormiva come un ghiretto, ma lei non ce l'avrebbe fatta a dormire, quell'incontro l'aveva scossa, ma era contenta di avere rivisto Karina, anzi:Milena, e sarebbe stata felice di rivederla.
*Gi*
To be continued.......
Io ti verrò a cercare.
Lo sai che lo farò!
Ma la domanda è:
"Tu faresti lo stesso
con me?"
E' questo che devi capire.
Perchè un giorno la
smetterò di inseguirti.
Alda Merini
^_^ SMILE ^_^
Sorridi, anche se il cuore ti duole
sorridi, anche se si sta spezzando
quando ci sono nuvole nel cielo
ci passerai sopra
se sorridi attraverso
la tua paura e al dolore
sorridi e forse domani
scoprirai che la vita vale ancora
la pena di essere vissuta
se tu solo sorridi
illumini il tuo viso di tristezza
e nascondi ogni traccia di contentezza
ma anche se una lacrima sta per scendere
è quello il momento in cui devi
continuare a provare
sorridi, a che serve piangere?
scoprirai che la vita vale ancora
la pena di essere vissuta
se tu solo sorridi
anche se il cuore ti duole
sorridi, anche se si sta spezzando
quando ci sono nuvole nel cielo
ci passerai sopra
se sorridi attraverso
la tua paura e al dolore
sorridi e forse domani
scoprirai che la vita vale ancora
la pena di essere vissuta
se tu solo sorridi
è il momento in cui devi continuare
a sorridere, a che serve piangere?
scoprirai che la vita vale ancora
la pena di essere vissuta
se tu solo sorridi.....
C. Chaplin
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