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Illusionismi quotidiani: PD e Po(po)lo delle Libertà


Da Licio Gelli a Totò Riina, passando per il nostro tanto odiato Babbo Natale, davvero tutti hanno potuto firmare per il ritorno alle urne degli italiani. Un’affluenza grandiosa, quella della petizione indetta dall’uomo con più soprannomi sulla terra. Anche lui avrà potuto firmare la petizione più e più volte, come “Nano Piduista”, “Psiconano” o “Gesù di Cologno”. Certo è che se il caro Fausto Bertinotti avesse voluto aderire, avrebbe potuto farlo di sicuro, perché Silvio è Magnanimo e Illusionista insieme, solo a patto di farlo sotto falsa identità: inserendo nel modulo online (sul sito di Forza Italia) il nome e cognome del presidente rosso, ecco comparire nella pagina di conferma un sentito ringraziamento a Nicola Vitale, che garantisce copertura e riserbo per una figura istituzionale così delicata come quella del Presidente della Camera. Povero Fausto, beati i Gelli, i Riina, i Natale (eh sì, a questo punto abbiamo la conferma che c’è una famiglia di Natale registrati all'anagrafe, con Mamma, Zio, Fratello, ecc.) e beati noi che come altri 10.000.000 (diecimilionidicodieci) diTaliani abbiamo potuto votare per un rientro alle urne. Non si può dimenticare l’ultima sorpresona in casa Berlusconi (ma perché quando lo scrivo mi vien da ridere e piangere insieme?): c’erano una volta i trasformisti, oggi ci sono gli illusionisti. Dopo il miracolo di Water Weltroni e le elezioni bulgare del PD, adesso Silvio scioglie Forza Italia come il sale nell’acqua, come lo zucchero nel caffè, come (giusto per farvi capire meglio) la mafia con i testimoni: fa apparire in una piazza tanta gente, la condisce con una ciocca di capelli rossi della Brambilla (vedi in foto, il momento dello scalpo), aggiunge un vasetto di lacrime di Bondi, un cucchiaino di saliva di Schifani, infine un tocco di forfora di Bonaiuti e alla frase magica “contro i parrucconi della politica, invitiamo tutti a venire con noi”, ecco materializzarsi il Partito del Popolo Italiano delle Libertà*. Il Po(po)lo delle Libertà, in forma abbreviata. Solo che nel Po(po)lo, per decisione democratica, stavolta ci tiene dentro tutti tranne coloro che con scarso impegno e risultati avevano cercato di relazionarsi politicamente con lui: Casini, Bossi e Fin(i), i nostri tre bei porcellin, cosa faranno adesso, dopo anni di potere pagato a carissimo prezzo? Li abbiamo visti in tv, intervistati, sconcertati, rammaricati, con ira soppressa da una residua dignità violata, come uno che si è appena seduto su un ramo di cedro affilato, arroventato nella brace e inzuppato nel limone, per intenderci. Intanto Storace inaugura La Destra e Water, l’uomo che raccoglie e rigenera dissenso e sinistra radicale nel depuratore, facendone concime per i fiori della tomba del socialismo e per i vasi di gerani del Vaticano, Water Weltroni l’uomo del Welfare, inaspettatamente (?) apre al dialogo anche con il nuovo Po(po)lo delle Libertà. Lui è a favore di tutto e tutti, contrario soltanto al precedentemente citato palo di cedro, anche se pure per quello, con le dovute precauzioni, un posticino lo troverebbe (magari concedendolo magnanimemente alla Bindi, come si dice a Roma “in tempo de guera...”). E allora ci ritroveremo ancora, fra poco, lo sappiamo, a dover salvare la prigioniera Italia sparandole all’altra gamba – l’ultima rimasta buona – per non farla impiccare direttamente. E cominceremo (ma iniziamo da subito) ad abituarci al sitema WWW – non internet, ma Walter Weltroni Welfare – col quale navigheremo a vista, sempre scortati da una ciurma di “nuovi volti” (le nomination sono rassicuranti: Chiamparino-Fassino-Iervolino) e guidati dal Pastore Tedesco (ma perché di tutte le navi sono nato proprio su Italia? e perché non ammutiniamo?), in piedi sull’albero maestro dal quale annuncerà se la Terra è vicina o lontana, se piatta o rotonda, e noi, in stiva, a remare.*ringraziamo Silvio per non aver creato Forza Italia 2, 3, 18 e così via, come fece con le Holding che nutrirono la FininvestR.I.