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Bloccata la costruzione dell'inceneritore di Albano.


Dal basso si può vincere l'arroganza. A volte basta un grido.Bloccata la costruzione dell'inceneritore di Albano. Movimenti 1 Acea 0. Palla al centro. La regione ha bloccato la costruzione dell'inceneritore di Albano perché manca la valutazione di impatto ambientale. Impatto negativo, come ormai sanno pure le pietre, visto che Acea vuole costruire questo mostro solo per fare soldi e avere i contributi pubblici. Senza questi contributi infatti nessuno costruisce inceneritori, come dimostra il fatto che tutte le gare realizzate in Italia quando i contributi pubblici erano sospesi sono andate deserte.Alla faccia del mercato. Le battaglie quando le inizi sembrano disperate. Le metti in piedi per amore, per passione o perché semplicemente stare fermi è insopportabile. Perché l'alternativa è l'arroganza di chi si crede padrone della città. I cosiddetti poteri forti credono di potere tutto, sorpassando, non solo il parere delle comunità, ma anche le basilari regole procedurali e addirittura il buon senso. L' ACEA è un potere forte ancora più forte, perché finge di essere pubblica ( il 51% è del comune) ma si comporta come un privato. Cioè pensa solo a fare i soldi. Lo sanno i cittadini Romani che subiscono i disservizi quotidiani e devono patire una rete idrica che non riceve manutenzione da 20 anni. Il complice più stretto di questi farabutti è il silenzio e la collusione sussurrata della peggiore classe politica. Per questo a volte basta un grido. O meglio un cumulo di gridi. E questi farabutti cominciano a balbettare come un bambino trovato con le mani immerse nella marmellata. Hanno gridato  i cittadini di Albano con una grande mobilitazione il 15 marzo. Ha gridato Action, con a Sud, occupando l'ACEA il 13 marzo. Appena in tempo. E' solo una battaglia. Ma adesso il re è nudo …e pure un po' stordito.