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Il valore dell'informazione nella difesa dell'antifascismo


Il valore dell'informazione nella difesa dell'antifascismone parliamo con Carlo Bonini, giornalista de "la Repubblica"e conEduardo Di Blasi, giornalista de "L'Unità"Il 23 Aprile, alle ore 17.00, presso la salaRenato Biagettinella Città dell'Altra Economia, via Dino Frisullo, Roma.L'incontro è organizzato dalComitato Madri per Roma città Aperta"Aggressioni, risse, danneggiamenti a luoghi storici della città hanno creato a Roma un brutto clima". Perfino un giornale come l'Osservatore romano alcuni mesi fa ha sentito la necessità di rilevare come l'ennesimo atto aggressivo (contro la lapide a Porta San Paolo) diventa inevitabile "quando si mette sullo stesso piano chi ha combattuto per la libertà e chi era dall'altra parte".Da troppo tempo, e solo in Italia, si tenta di mediare tra la cultura antifascista e quella fascista, tentando di riscrivere la storia della guerra di liberazione e della Resistenza. Revisionismo storico a cui giornali, editoria, televisione e radio hanno offerto amplificazione, con uno scopo preciso: sdoganare i fascisti al crepuscolo, quelli di Salò, che sono andati a riempire le fila del partito dei moderati. Nell'ultimo decennio abbiamo così assistito al rinascere e proliferare di gruppi neofascisti e neonazisti che, grazie ad un atteggiamento di "tolleranza" delle istituzioni, hanno assunto sempre più, un forte connotato aggressivo, razzista e intollerante, facendo presa su alcune fasce giovanili.I media, più diffusi e ascoltati, affrontando questi fenomeni, sembrano aver fatto propria la rimozione storica dei valori della resistenza, interpretando aggressioni e i riferimenti al fascismo e al nazismo come forme di esuberanza giovanile, ‘fenomeno di costume', con personaggi nuovi e stimolanti con cui, in qualche caso, civettare.Per proporre e chiedere un'informazione documentata e approfondita, per discutere del valore che l'informazione rappresenta nella difesa dei principi antifascisti della Costituzione, ci incontriamo con Carlo Bonini di Repubblica e Eduardo Di Blasi dell'Unità.