il mio blog
scambio di opinioni e riflessioni varieIeri doppio turno 7-13, 18,30-24. Iniziamo con una vecchietta di 100 anni, era del 1906, arzilla, lucida aveva solo un pò di bronchite, così l'abbiamo ricoverata per un tagliando. Durante il percorso abbiamo parlato del più e del meno, quindi siamo caduti nel periodo delle guerre che lei aveva vissuto entrambe in prima persona. La signora era milanese e le ho chiesto se è stata testimone di quella brutta pagina di storia che è stata Piazzale Loreto. Ebbene si, c'era anche lei in quel preciso momento storico. Al di là delle considerazioni ideologiche, mi sono reso conto di aver incontrato un pezzo della nostra Storia, una testimone di quei tempi. Con tutto il parlare di revisionismo di questo periodo, mi sono chiesto: quando queste persone non ci saranno più, quando tutti i testimoni diretti se ne saranno andati, la storia cambierà?
Un saluto a tutti
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Ieri turno festivo per 12 ore. Vari servizi, fortunatamente non molto impegnativi, ma continui.
Verso la fine del turno però è successo una di quelle cose che ti fanno riflettere. Veniamo chiamati in casa di un malato terminale che non risponde alle sollecitazioni, risulta come assente, come si dice non è collaborante, però apre gli occhi e sembra riconoscere le persone. Molto probabilmente è alla fine. Cosa facciamo? Portarlo via significa metterlo in un lettino al pronto soccorso e lasciarlo lì fino a quando la coda permette una visita ed un controllo più accurati, non è in fase acuta, non soffre quindi è un codice verde, il disagio sarebbe solo per lui e per i suoi parenti. Lasciarlo a casa significherebbe per lui una tranquillità maggiore, un disagio minore, compatibilmente con la sua malattia. Cerchiamo di far presente le due opportunità ai familiari, che non sanno cosa fare e si affidano a noi. E noi come possiamo decidere? Se muore in casa siamo sicuri che poi non dicano 'era meglio farlo ricoverare?' Se lo ricoverano e viene a mancare al pronto soccorso? Sono veramente indecisi, non sanno cosa fare e ci interrogano con gli occhi. Personalmente sento una grande responsabilità, dovuta sicuramente anche alla stanchezza. Con i colleghi ci guardiamo e uno di noi trova il coraggio di dire, anticipandomi di un soffio: "se fosse mio padre lo lascerei casa". Abbiamo fatto la scelta, secondo noi, migliore per il paziente. Di lasciarlo cioè tra i suoi cari, tra le sue cose. Abbiamo fatto bene? Non lo so. Speriamo solo di avergli lasciato un pò di serenità. Un abbraccio a chi passa di qui.
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Tutti aspettavano la pioggia e questa è arrivata puntuale durante la notte e la mattinata. Peccato che fossi di turno.
Vi assicuro che non è molto piacevole estrarre qualcuno da un'auto sotto una fitta pioggerellina.
Oggi pomeriggio lo passo confondendomi con il divano. Buona serata a tutti.
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Questa mattina ho deciso di fare un giro in centro. Mi piace molto la mia città, ne sono affascinato per la sua storia e la sua cultura che si respirano in ogni angolo. Vado spesso in centro anche da solo, cammino lentamente per le piazze, osservo la gente, odoro i profumi. Mi piace anche per le sue contraddizioni, anche se non ne è lei la responsabile.
La gente di solito cammina guardando le vetrine, io guardando in alto, gli antichi palazzi, le finestre di mille forme e mai uguali, campanili tozzi o slanciati. Mi piace entrare nelle chiese a sentire il silenzio, per poi uscire e farmi coinvolgere nel vociare del mercato. E' bella la mia città.
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Inviato da: volandfarm
il 25/03/2009 alle 09:25
Inviato da: volandfarm
il 25/03/2009 alle 06:57
Inviato da: lottersh
il 25/03/2009 alle 04:46
Inviato da: toorresa
il 25/03/2009 alle 03:38
Inviato da: toorresa
il 25/03/2009 alle 03:26